Tra qualche mese e dopo quasi un decennio dalla loro utilizzazione
le norme CEI 81-1, 81-4, ed 81-8, relative alla protezione contro i
fulmini andranno in pensione ed andranno sostituite da nuove norme
CEI basate su documenti internazionali.
Si tratta delle quattro nuove norme europee approvate dall’IEC
(International Electrotechnical Commission) e successivamente
ratificate dal CENELEC (Comité Européen de Normalisation
Electrotechnique) e precisamente:
della norma CEI EN 62305-1 che detta principi generali alla
base della protezione contro i fulmini di strutture e degli
impianti in esse contenuti; nella norma vengono messi in evidenza
gli effetti che un fulmine può causare;
della norma CEI EN 62305-2 che fornisce la procedura per la
determinazione del rischio dovuto a fulmini a terra in una
struttura; la procedura permette la scelta di appropriate misure di
protezione da adottare per ridurre il rischio al minimo
tollerabile;
della norma CEI EN 62305-3 che tratta della protezione
contro i fulmini di una struttura per limitare i danni materiali ed
i danni agli esseri viventi;
della norma CEI EN 62305-4 che fornisce informazioni sul
progetto, l’installazione, l’ispezione, la manutenzione e la
verifica del sistema di misure di protezione contro gli effetti
elettromagnetici associati al fulmine sugli impianti elettrici ed
elettronici nelle strutture, al fine di ridurre il rischio di danni
permanenti.
Il punto di partenza della procedura di protezione contro i fulmini
diventa la valutazione del rischio, concetto findamentale che si
sta diffondendo in vari settori tecnici e che la precedente norma
CEI 81-4 aveva già anticipato.
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