IL GIALLO DEL POS E DEL DURC

11/04/2008

Giallo sull’ultima versione del Decreto legislativo (ma è veramente l’ultima?) sulla sicurezza approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri dell’1 aprile scorso.
Leggendo attentamente il testo ed in particolare l’articolo 90 del Titolo IV, che di fatto ripropone, in parte, l’articolo 3 del D.Lgs: n. 494/1996 ed in particolare il comma 3 dello stesso, ci si accorge che l’obbligo della nomina del coordinatore per la progettazione nasce soltanto nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese e non più nei casi previsti dal precedente comma 3 dell’articolo 3 del D.Lgs. n. 494/1996 in cui tale obbligo nasceva nei cantieri la cui entità presunta era pari o superiore a 200 uomini-giorno e nei cantieri i cui lavori comportavano rischi particolari (definiti dall’allegato II al D.Lgs. n. 494/1996).

Tale nuova disposizione, inserita nel comma 3 del citato articolo 90, deve essere letta congiuntamente a quella riportata nel comma 11 dello stesso articolo in cui (nell’ultima versione del D.Lgs. in nostro possesso ed allegata alla presente news) viene detto testualmente: “La disposizione di cui al comma 3 non si applica ai lavori non soggetti a permesso di costruire”.
Il comma 11, quindi, elimina, in tutte le opere private non soggette al permesso di costruire, l’obbligatorietà della nomina del coordinatore per la progettazione e, quindi, l’obbligo della stesura del Piano di sicurezza e di coordinamento, visto che tale obbligo è a carico, come previsto all’articolo 91, comma 1, lettera a) del nuovo D.Lgs., del coordinatore stesso.

Altro cambiamento radicale sembra che sia previsto anche per il Documento unico di regolarità contributiva, poiché, sempre nel caso di interventi non soggetti a permesso di costruire, il DURC stesso viene sostituito, come previsto all’articolo 90, comma 9, lettera b), da una semplice autocertificazione.

Spariscono, così, con il nuovo D.Lgs, emanato in riferimento all’articolo 1 della legge n. 123/2007, due dei cardini fondamentali della sicurezza, per altro già consolidati da alcuni anni.
Queste novità hanno provocato grandi preoccupazioni tra i sindacati dei lavoratori, le associazioni imprenditoriali ed i professionisti.
I Sindacati e l’Ance hanno chiesto un incontro al Ministro del Lavoro Cesare Damiano che li incontrerà mercoledì 16 aprile dopo le elezioni.
Sul problema attenzionato dai sindacati, dagli imprenditori e dai professionisti è interventuto il sottosegretario al Lavoro Antonio Montanino spiegando che il ministero ha già provveduto a correggere il testo del Decreto legislativo ed in particolare l’articolo 90 dello stesso nei punti controversi relativi al DURC, con l’obbligatorietà della presentazione del DURC stesso anche per i lavori non soggetti a permesso di costruire.
Ma nulla è stato aggiunto sulla nomina del coordinatore per la progettazione e se tutto resterà così come indicato nell’attuale comma 3, dovremo rassegnarci ad non avere più i piani di sicurezza in tutti i lavori privati.

In verità non comprendiamo come un testo già approvato dal Consiglio dei Ministri e pronto per essere inviato al Capo dello Stato per la firma e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale possa essere modificato dal Ministero prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, ma ci accontentiamo della dichiarazione del sottosegretario Mantagnino che ha precisato “il testo con le correzioni è alla firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano già dalla settimana scorsa e il presidente avrà 15 giorni di tempo per siglarlo” ed ha aggiunto “Il testo verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, data simbolica, il 1 maggio, festa del lavoro”.

Per ultimo ci sia lecito osservare come l’articolo 1 della citata legge n. 123/2007 era prevista l’adozione di uno o più decreti legislativi per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro ma non era previsto uno stravolgimento di situazioni già consolidate negli anni.

A cura di Paolo Oreto


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