SUL REGOLAMENTO UN SILENZIO CHE NON FA BEN SPERARE

23/04/2008

In una nostra precedente news del 28 marzo scorso coltivavamo la speranza che il problema legato al visto della Corte dei Conti del Regolamento di attuazione del Codice dei contratti poteva sboccarsi in tempi brevi.
In realtà le nostre speranze erano e continuano ad essere vane perché non soltanto il Regolamento non è stato pubblicato ma è, anche, calato un silenzio tombale, da parte del Ministero delle Infrastrutture, sulla pubblicazione del Regolamento stesso.

Ma riassumiamo il problema legato alla pubblicazione del Regolamento sulla Gazzetta Ufficiale, facendo una puntuale cronistoria:
  • il regolamento di attuazione del Codice dei contratti è stato approvato in prima istanza dal Consiglio dei ministri del 13 luglio 2007 ed è stato inviato per il necessario parere al Consiglio di Stato in data 19 luglio 2007;
  • il Consiglio di Stato si è espresso il 17 settembre 2007 con il parere n. 3262, approvando il regolamento con una serie di osservazioni e condizioni;
  • in data 21 dicembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il Regolamento trasmettendolo al Presidente della Repubblica per la firma e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale;
  • il Presidente della Repubblica ha firmato il provvedimento che ha assunto la definizione di Decreto Legislativo 28 gennaio 2007;
  • prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti per il necessario visto;
  • alla fine del mese di marzo il provvedimento è stato ritirato dalla Corte dei Conti per apportare alcune correzioni (si dice) soltanto formali;
  • a tutt’oggi non si ha alcuna notizia ufficiale.
Sono, quindi, trascorsi oltre quattro mesi dall’ultimo “SI” del Consiglio dei Ministri e quasi tre mesi dalla firma del Presidente della Repubblica e non si ha, ancora, alcuna notizia e non si comprende, poi, come dalla fine di marzo ad oggi il Ministero delle Infrastrutture non sia stato capace, a distanza di quasi un mese, di correggere quelle che sono state definite “imprecisioni” o “errori di scrittura”.
Ricordiamo che sino a quando non entrerà in vigore il nuovo Regolamento sono sospese alcune importati parti del Codice stesso quali il dialogo competitivo e l’appalto integrato e che siamo anche in presenza, da parte della Comunità economica Europea, di una procedura di infrazione sul Codice dei contratti alla quale l’Italia dovrà necessariamente rispondere, probabilmente con alcune modifiche al Codice stesso e al nuovo regolamento (sic).

Ma non basta, perché potrebbe verificarsi, anche, che il nuovo Ministro delle Infrastrutture (On. Altero Matteoli?) trovando sul proprio tavolo un Regolamento ancora non esitato potrebbe riservarsi, prima di rinviare il provvedimento alla Corte dei Conti, la possibilità di effettuare piccoli aggiustamenti e la nuova maggioranza scaturita dal voto del 13/14 aprile potrebbe anche decidere di rimettere mano non soltanto al Regolamento ma anche al Codice per modificarlo secondo i propri intendimenti (d’altra parte lo stesso aveva fatto la maggioranza oggi sconfitta dalle ultime elezioni quando si era insediata alcuni giorni dopo la pubblicazione del Codice dei Contratti sulla Gazzetta Ufficiale).
Tempi bui, dunque, per le leggi ed i Regolamenti sugli appalti che non riescono ad entrare compiutamente a regime e che non danno alcuna certezza a tutti gli operatori del settore, ma ci sia consentito anche di precisare che quello che più da fastidio è il reiterato silenzio di una voce ufficiale, qual è quella del Ministero delle Infrastrutture, che non dà alcuna informazione sul proprio sito ed attraverso i propri comunicati stampa, anche per giustificare il tempo trascorso dalla data della firma del provvedimento da parte del Capo dello stato (28 gennaio 2007) ad oggi (tre mesi).

A cura di Paolo Oreto


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