In una nostra precedente news del 28 marzo scorso coltivavamo la
speranza che il problema legato al
visto della Corte dei
Conti del
Regolamento di attuazione del Codice dei
contratti poteva sboccarsi in tempi brevi.
In realtà le nostre speranze erano e continuano ad essere vane
perché non soltanto il Regolamento non è stato pubblicato ma è,
anche, calato un silenzio tombale, da parte del Ministero delle
Infrastrutture, sulla pubblicazione del Regolamento stesso.
Ma riassumiamo il problema legato alla pubblicazione del
Regolamento sulla Gazzetta Ufficiale, facendo una puntuale
cronistoria:
- il regolamento di attuazione del Codice dei contratti è stato
approvato in prima istanza dal Consiglio dei ministri del 13
luglio 2007 ed è stato inviato per il necessario parere al
Consiglio di Stato in data 19 luglio 2007;
- il Consiglio di Stato si è espresso il 17 settembre 2007
con il parere n. 3262, approvando il regolamento con una serie di
osservazioni e condizioni;
- in data 21 dicembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha
approvato definitivamente il Regolamento trasmettendolo al
Presidente della Repubblica per la firma e la successiva
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale;
- il Presidente della Repubblica ha firmato il provvedimento che
ha assunto la definizione di Decreto Legislativo 28 gennaio
2007;
- prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il
provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti per il
necessario visto;
- alla fine del mese di marzo il provvedimento è stato ritirato
dalla Corte dei Conti per apportare alcune correzioni (si dice)
soltanto formali;
- a tutt’oggi non si ha alcuna notizia ufficiale.
Sono, quindi, trascorsi oltre
quattro mesi dall’ultimo “SI”
del Consiglio dei Ministri e quasi
tre mesi dalla firma del
Presidente della Repubblica e non si ha, ancora, alcuna notizia e
non si comprende, poi, come dalla fine di marzo ad oggi il
Ministero delle Infrastrutture non sia stato capace, a distanza di
quasi un mese, di correggere quelle che sono state definite
“imprecisioni” o “errori di scrittura”.
Ricordiamo che sino a quando non entrerà in vigore il nuovo
Regolamento sono sospese alcune importati parti del Codice stesso
quali il
dialogo competitivo e l’
appalto integrato e
che siamo anche in presenza, da parte della Comunità economica
Europea, di una procedura di infrazione sul Codice dei contratti
alla quale l’Italia dovrà necessariamente rispondere, probabilmente
con alcune modifiche al Codice stesso e al nuovo regolamento
(sic).
Ma non basta, perché potrebbe verificarsi, anche, che il nuovo
Ministro delle Infrastrutture (On. Altero Matteoli?) trovando sul
proprio tavolo un Regolamento ancora non esitato potrebbe
riservarsi, prima di rinviare il provvedimento alla Corte dei
Conti, la possibilità di effettuare piccoli aggiustamenti e la
nuova maggioranza scaturita dal voto del 13/14 aprile potrebbe
anche decidere di rimettere mano non soltanto al Regolamento ma
anche al Codice per modificarlo secondo i propri intendimenti
(d’altra parte lo stesso aveva fatto la maggioranza oggi sconfitta
dalle ultime elezioni quando si era insediata alcuni giorni dopo la
pubblicazione del Codice dei Contratti sulla Gazzetta
Ufficiale).
Tempi bui, dunque, per le leggi ed i Regolamenti sugli appalti che
non riescono ad entrare compiutamente a regime e che non danno
alcuna certezza a tutti gli operatori del settore, ma ci sia
consentito anche di precisare che quello che più da fastidio è il
reiterato silenzio di una voce ufficiale, qual è quella del
Ministero delle Infrastrutture, che non dà alcuna informazione sul
proprio sito ed attraverso i propri comunicati stampa, anche per
giustificare il tempo trascorso dalla data della firma del
provvedimento da parte del Capo dello stato (28 gennaio 2007) ad
oggi (tre mesi).
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