Il nuovo Ministro delle Infrastrutture
Altero Matteoli non
troverà più sul suo tavolo il
Regolamento di attuazione del
Codice dei contratti.
Il Regolamento, nei giorni scorsi, è stato nuovamente trasmesso
alla Corte dei Conti per la registrazione prima della pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale.
Ricordiamo che è l’ultimo tassello che ormai, manca per pubblicare
un provvedimento che in verità doveva essere esitato da parecchi
mesi.
Con il nuovo invio alla Corte dei Conti si è scongiurato, comunque,
il pericolo che il nuovo Ministro, trovando sul suo tavolo un
Regolamento ancora non esitato avrebbe potrebbe riservarsi, prima
di rinviare il provvedimento alla Corte dei Conti, la possibilità
di effettuare piccoli aggiustamenti e la nuova maggioranza
scaturita dal voto del 13/14 aprile avrebbe anche potuto decidere
di rimettere mano non soltanto al Regolamento per modificarlo
secondo i propri intendimenti.
Sembra, dunque, a meno che la Corte dei Conti non ammetta alla
registrazione il provvedimento o parte dello stesso, che siamo in
dirittura d’arrivo anche se è opportuno ricordare che l’entrata in
vigore avverrà soltanto dopo sei mesi dopo la pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale.
Ricordiamo, poi, che:
- il regolamento di attuazione del Codice dei contratti è stato
approvato in prima istanza dal Consiglio dei ministri del 13
luglio 2007 ed è stato inviato per il necessario parere al
Consiglio di Stato in data 19 luglio 2007;
- il Consiglio di Stato si è espresso il 17 settembre 2007
con il parere n. 3262, approvando il regolamento con una serie di
osservazioni e condizioni;
- in data 21 dicembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha
approvato definitivamente il Regolamento trasmettendolo al
Presidente della Repubblica per la firma e la successiva
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale;
- il Presidente della Repubblica ha firmato il provvedimento che
ha assunto la definizione di Decreto Legislativo 28 gennaio
2007;
- prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il
provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti per il
necessario visto;
- alla fine del mese di marzo il provvedimento è stato ritirato
dalla Corte dei Conti per apportare alcune correzioni (si dice)
soltanto formali.
Con l’entrata in vigore del Regolamento entreranno in vigore alcune
importati parti del Codice stesso quali il
dialogo
competitivo e l’
appalto integrato di progettazione e
lavori ma ricordiamo, anche, che siamo anche in presenza, da parte
della Comunità economica Europea, di una procedura di infrazione
sul Codice dei contratti alla quale l’Italia dovrà necessariamente
rispondere, probabilmente con alcune modifiche al Codice
stesso.
Sembra, invece, che il nuovo Codice resterà indenne da ulteriori
modifiche poiché, altrimenti il ministro
Antonio Di Pietro,
a poche ore dalla fine del proprio mandato, non avrebbe deciso di
rinviare il decreto alla Corte dei conti e crediamo, dunque, che le
ulteriori modifiche che saranno effettuate sul Codice dei contratti
per allinearsi alle richieste della Comunità economica europea, non
porteranno modifiche al Regolamento.
L’unico dubbio riguarda, invece, la possibilità che la Corte dei
Conti non registri il provvedimento ma tale possibilità dovrebbe
essere stata eliminata dal fatto che l’esame è stato già avviato
anche se resta la possibilità che i magistrati contabili sollevino
alcune obiezioni sulla scelta del Ministro di Pietro di non
adeguare completamente il testo del provvedimento al parere del
Consiglio di Stato del 17 settembre 2007; ma in tale evenienza la
Corte dei Conti potrebbe procedere a non apporre il proprio visto
soltanto su alcuni articoli.
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