All'entrata in carica del nuovo governo Berlusconi ci si chiede
cosa accadrà alle riforme strutturali anche in considerazione del
fatto che questa è una delle ultime occasioni utili per andare
avanti. Ai personaggi chiave è dato il compito, così, di tutelare
sia gli interessi generali che quelli di parte e di procedere
secondo una strada maestra sempre chiara.
Il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta dovrà
rimodulare la pubblica amministrazione introducendo la certezza
delle competenze, dei tempi e delle procedure, ristabilendo i
diritti dei cittadini di fronte alla burocrazia, senza però
determinare una rivolta nella funzione pubblica. L'economista sa
che il compito affidato è tra i più difficili anche perché oggi la
nostra società è così complessa che spesso si interviene su
situazioni piccole tralasciando, invece, i fulcri nodali e gli
architetti per primi attendono incentivi concreti su "lavoro
intellettuale", "organizzazione" e "esportazione della capacità
progettuale".
A Umberto Bossi, invece, è dato il compito di avvicinare
amministrazione e cittadini, facendo attenzione ai paesi dello
stato più poveri e cercando di snellire tutta quella burocrazia che
genera confusione.
Sulla riforma delle professioni, poi, si punta in alto per far sì
che il tutto non si riduca unicamente alla definizione del potere
degli ordini ma sia un quadro organizzato di provvedimenti a tutela
di tutti. Un compito molto difficile che non potrà essere chiuso
all'interno del solo ministero della giustizia ma che dovrà essere
portato avanti da un ulteriore soggetto che sia capace di tenere a
mente i concetti di "tempo" e "razionalità", fino ad oggi
sconosciuti.
Ala, presidente di Assoarchitetti, si attende che venga istituita
un'apposita authority delle professioni che sia rappresentato da un
sottosegretario che coordini i vari settori che hanno influenza con
la vita delle persone, delle aziende e degli enti: giustizia,
università, fisco espansione, lavori pubblici e lavoro saranno
sempre al centro dell'attenzione.
In posizione chiave, infine, si colloca il ministro Sacconi. I
liberi professionisti, infatti, sono portatori di interessi di
parte, legittimi e diffusi, sia soggettivi che di categoria e tali
interessi vengono rappresentati in pieno dalle associazioni e dalle
confederazioni, prima tra tutte Confprofessioni. Relativamente alla
parte sociale, poi, Assoarchitetti punta molto sul ministro
Sacconi, esperto e competente nel ruolo cui è chiamato.
E proprio la competenza farà da elemento caratterizzante nel
rinnovo del contratto dei dipendenti degli studi professionali.
Che dire oltre: si attende lo start.
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