Il CNI si candida a mediatore nel dibattito sulla politica
energetica del Paese, un'emergenza che oggi è alla ribalta per il
caro petrolio: l'obiettivo dell'incontro è promuovere un dialogo
tra il mondo delle università e della ricerca; l'esperienza dei
professionisti e i decisori politici, al di là di ogni presa di
posizione ideologica, e gli ingegneri intendono essere portavoce di
questa esigenza di fare chiarezza.
I due giorni di Lecce, in programma il 30 e 31 maggio, sarà
l'occasione per una serie di approfondimenti scientifici sul tema
delle energie rinnovabili e sulla riapertura della vexata
quaestio del nucleare; oltre ad un primo confronto con i
rappresentanti della nuova legislatura.
Il Presidente degli ingegneri, Paolo Stefanelli, in
particolare, si è richiamato alla "politica del fare con cognizione
di causa: questo il punto di vista della categoria che intende
accogliere il dibattito aperto nelle sue contraddizioni in materia
di politica energetica, considerando anche il coinvolgimento in
prima linea dei professionisti in termini di prospettive
professionali ed occupazionali". Le scelte per le quali il Governo
opterà evidentemente non sono neutrali nel futuro della categoria e
si riapre così il tema del ruolo degli ordini non ancora risolto e
rimesso ora sul tavolo del nuovo Governo.
L'iniziativa vedrà poi anche un approfondimento della politica
energetica sull'argomento dell'infrastrutturazione del Paese e la
progettazione urbanistica nella difficile integrazione tra tutela
del paesaggio e sviluppo. L'approccio alle scelte
energetiche - ha precisato il Consigliere delegato alla
comunicazione, Romeo La Pietra - deve avvenire in
un'ottica di bilanciamento dei valori, che sappia coniugare
competitività economica e diritto all'ambiente.
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
tel. 06.69767040
Ing. Romeo La Pietra
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