Lo scorso venerdì, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via
definitiva, per iniziativa del Ministero dello Sviluppo economico,
il decreto sull'efficienza e i servizi energetici che recepisce la
direttiva europea 2006/32/CE concernente
l'efficienza
degli usi finali dell'energia e i servizi energetici in base
alla quale l'Italia dovrà ridurre i consumi energetici del 10%
entro il 2016.
Il decreto definisce gli
strumenti per conseguire gli obiettivi
di risparmio energetico e nuove misure volte a
semplificare
le procedure a vantaggio di coloro vogliano rendere più
efficienti dal punto di vista energetico i propri immobili (vecchi
e di nuova costruzione), con l'
installazione di pannelli
fotovoltaici, la sostituzione di vecchi impianti e l'adozione
di tecnologie più avanzate, ma soprattutto con l'utilizzo di
materiali finalizzati ad una riduzione minima del 50% dei consumi
energetici.
Ma il Ministro dello Sviluppo Economico,
Claudio Scajola, ha
sottolineato come il decreto, messo appunto dal Governo di
centrosinistra, debba essere modificato e rivisitato in alcune sue
parti, concordando di apportare con successivo provvedimento
correttivo alcuni
miglioramenti per semplificare le
procedure ed estendere l'area di applicazione degli incentivi
alla realizzazione di impianti con energie rinnovabili.
Abbiamo approvato il decreto elaborato nei mesi scorsi -
ha detto il ministro dello Sviluppo economico
Claudio
Scajola -
visto che la direttiva europea andava recepita
entro il 2 giugno. Il Consiglio dei Ministri ha tuttavia concordato
di apportare con nuovo provvedimento in una delle prossime sedute
alcuni miglioramenti significativi per semplificare ulteriormente
le procedure per gli interventi di efficienza energetica ed
estendere l'area di applicazione delle agevolazioni per gli
impianti di produzione.
I miglioramenti riguarderanno in particolare:
- l'estensione della disciplina agevolata per gli impianti di
produzione, alimentati con fonti rinnovabili o cogenerazioni ad
alto rendimento, da 10 a 20 Megawatt elettrici, con facilitazioni
agli scambi commerciali, nel rispetto dei principi del mercato e
della concorrenza;
- maggiori semplificazioni all'utilizzo del fondo rotativo di 25
milioni di euro per incentivare gli investimenti di efficienza
energetica;
- il rafforzamento dell'indirizzo e del controllo del Ministero
dello Sviluppo economico sull'attività dell'Enea, nel ruolo di
Agenzia Nazionale per l'Efficienza Energetica (esplicitamente
richiesta dalla direttiva europea) con il compito di verificare,
anche attraverso la propria rete territoriale, l'efficacia degli
investimenti e il rispetto degli obbiettivi di risparmio;
- ulteriori semplificazioni per la realizzazione di interventi di
coibentazione e isolamento degli edifici, realizzazione di impianti
solari e singoli generatori eolici di piccola dimensione e impianti
di cogenerazione;
- migliore coordinamento tra lo Stato, che fisserà le linee
generali, e le Regioni che le attueranno con proprie norme;
- maggiore efficacia dei "certificati bianchi" (crediti
ambientali a vantaggio delle imprese che effettuano investimenti di
efficienza).
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