Decreto 28 marzo 2008 “Linee guida per il superamento delle
barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale”.
Le linee guida si basano sul concetto che l’accessibilità
costituisca una essenziale caratteristica qualitativa
dell’immobile e delle sue attrezzature, essendo la base della
progettazione nelle diverse tipologie di interventi di
restauro.
Il concetto dell’accessibilità deve essere strettamente connaturato
con le ragioni stesse della conservazione.
Tale concetto viene esteso anche a situazioni transitorie come la
gravidanza, la convalescenza, la temporanea immobilizzazione di
arto o la semplice necessità di trasportare oggetti pesanti,
riconducendosi così al concetto di “utenza ampliata” che cerca di
considerare le differenti caratteristiche individuali, dal bambino
all’anziano, includendo tra queste anche la molteplicità delle
condizioni di disabilità al fine di trovare soluzioni valide per
tutti e non”dedicate” esclusivamente ai diversamente abili.
In particolare il Decreto si sofferma su alcune considerazioni che
riguardano le peculiarità e le esigenze che alcuni handicap
hanno e che bisogna considerare: il riferimento è la logica
dell’Universal Design che si basa sui sette principi base: uso
equo, uso flessibile, uso semplice ed intuitivo, percettibilità
delle informazioni, tolleranza all’errore, contenimento dello
sforzo fisico e misure e spazi per l’avvicinamento e l’uso.
Il rispetto di tali concetti e la vivibilità degli spazi costruiti
determina così un elemento qualitativo dell’immobile e delle sue
attrezzature, trasformando le istanze dell’accesibilità in altro
elemento di progetto quali la solidità strutturale, il comfort
termoigrometrico, etc.
Le Linee guida forniscono quindi ulteriori spunti per il
progettista rispetto a quanto fissato dal Decreto 14 giugno 1989,
n. 236 sull’eliminazione delle barriere architettoniche che, tra
l’altro vengono puntualmente citate e commentate.
Per i luoghi di interesse culturale, le prescrizioni normative
vigenti in materia di superamento di barriere architettoniche
devono quindi essere considerate come requisiti minimi da
migliorare per realizzare interventi in cui gli aspetti
estetico-formali sappiano affiancarsi a quelli funzionali,
privilegiando una logica esigenziale e prestazionale rispetto alla
logica prescrittiva.
Il Decreto infine è arricchito da riferimenti nei quali si può
riscontrare il richiamo a soluzioni reali già adottate.
In allegato il Decreto 28 marzo 2008 “Linee guida per il
superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse
culturale” ed il Decreto 14 giugno 1989, n. 236.
Fonte: www.ance.it
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