Decreto Infrastrutture, tra opportunità e punti critici: le proposte del CNI

L'audizione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sul D.L. n. 73/2025: professionisti disponibili per accelerare la realizzazione di interventi strategici per il Paese

di Redazione tecnica - 06/06/2025

Avvio dei cantieri per il Ponte sullo Stretto, modifiche al Codice dei Contratti Pubblici, classificazione sismica degli edifici pubblici. Sono numerosi i punti toccati dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri nel corso dell’audizione presso le Commissioni VIII (Ambiente) e IX (Trasporti) della Camera, nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del DL Infrastrutture (Decreto-Legge 21 maggio 2025, n. 73), recante “Misure urgenti per la realizzazione delle infrastrutture strategiche e per il rafforzamento della capacità amministrativa”.

Conversione in legge del DL Infrastrutture: l'audizione del CNI 

Tra le tante misure introdotte dal provvedimento, gli interventi sostanziali sul Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), modificandone direttamente alcuni articoli e introducendo misure collaterali che incidono sull’attività progettuale, esecutiva e amministrativa delle stazioni appaltanti.

A parlare a nome del CNI è stato il Consigliere con delega ai Lavori Pubblici, al BIM e all’Ingegneria Aeroportuale, Sandro Catta, che ha presentato un documento nel quale si evidenziano le criticità e le potenzialità operative del decreto.

In particolare, il documento evidenzia la volontà della categoria di offrire a Parlamento e Governo un supporto tecnico costruttivo e istituzionalmente responsabile. Le proposte presentate rafforzano l’idea che l’attuazione del PNRR e delle opere pubbliche strategiche debba avvenire con l’apporto diretto delle professionalità tecniche, nel rispetto del principio di legalità, dei tempi di realizzazione e della sostenibilità economico-progettuale.

Ponte sullo Stretto: strategicità, competenze e ruolo degli ingegneri

Rispetto all’articolo 1, relativo all’avvio delle cantierizzazioni per il collegamento stabile Sicilia-Calabria, il CNI ha ribadito la piena fattibilità tecnica del Ponte sullo Stretto di Messina, ritenuto un’opera chiave per lo sviluppo del Mezzogiorno e il rafforzamento del corridoio euro-mediterraneo. “La comunità ingegneristica italiana, per capacità professionali, esperienze pregresse e competenze tecnico-scientifiche, dispone degli strumenti necessari a garantire la progettazione, l’affidabilità strutturale e la sicurezza dell’infrastruttura”. Un impegno testimoniato dalla costituzione di un apposito Gruppo di Lavoro tecnico-specialistico, coordinato dal prof. Edoardo Cosenza, con il compito di monitorare l’evoluzione normativa, assicurare un approccio progettuale integrato e garantire un elevato standard tecnico-strutturale.

Adeguamento prezzi e Collegi Consultivi Tecnici: luci e ombre

Sempre in riferimento all’art. 1, il CNI ha valutato positivamente la previsione dell’adeguamento prezzi automatico, in linea con quanto già introdotto dal D.Lgs. 36/2023, art. 60, in risposta alle forti oscillazioni dei costi dei materiali da costruzione.

Apprezzata anche l’estensione dei Collegi Consultivi Tecnici (CCT) ai contratti speciali: questi organi collegiali, introdotti per la prima volta con l’art. 6 del decreto-legge “Sblocca Cantieri” (D.L. 32/2019) e disciplinati oggi dagli articoli 215-217 del nuovo Codice, rappresentano uno strumento efficace per la risoluzione preventiva delle controversie tecniche. Tuttavia, il CNI ha espresso forte perplessità sull’abbattimento automatico del 50% delle tariffe professionali riconosciute ai componenti, sottolineando il rischio di svilire il ruolo di esperti chiamati a decidere su contenziosi complessi e di elevata responsabilità.

Inoltre, il CNI ha segnalato una criticità applicativa di rilievo in relazione alla revisione dei prezzi. Sebbene l’art. 60, comma 4-bis, del D.Lgs. n. 36/2023 preveda l’applicazione della revisione automatica sulla base degli indici ISTAT, ad oggi tali indici non risultano ancora pubblicati. Ciò comporta un’applicazione disallineata e aleatoria della norma da un cantiere all’altro, vanificando l’obiettivo di garantire certezza e tempestività nell’adeguamento dei corrispettivi contrattuali.

Incentivi per funzioni tecniche estesi ai dirigenti

L’estensione degli incentivi tecnici ai dirigenti delle PA (modifica all’art. 45 del D.Lgs. 36/2023) viene considerata una misura positiva. Secondo il CNI, ciò consente di valorizzare le competenze tecniche interne e premiare la qualità del coordinamento progettuale e della gestione contrattuale, evitando un’eccessiva esternalizzazione delle funzioni e rafforzando il ruolo della dirigenza tecnica nel ciclo dell’opera pubblica.

Rafforzamento della capacità amministrativa e ruolo di RAM S.p.A.

In merito al rafforzamento del personale della società RAM S.p.A., previsto dall’art. 8, il CNI auspica che le nuove assunzioni siano finalizzate al reclutamento di figure tecniche ad alta specializzazione – in particolare RUP e gestori di processo con competenze in project management – evitando invece la costituzione implicita di un “soggetto pubblico di progettazione”, ritenuto anacronistico in un contesto che richiede multidisciplinarietà, digitalizzazione e flessibilità operativa.

Indice di affollamento e classificazione sismica

Altro elemento accolto favorevolmente è l’introduzione, nell’art. 3, dell’Indice di Affollamento (IA) come parametro oggettivo per la classificazione sismica degli edifici pubblici. La disposizione consente di superare le incertezze applicative emerse con le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), specialmente in caso di destinazioni d’uso multiple o articolate. Il CNI ha però ribadito la necessità di evitare interventi normativi disorganici, proponendo l’elaborazione di una disciplina unitaria e stabile per il settore delle costruzioni.

© Riproduzione riservata

Documenti Allegati