Campi di padel: nessuna sanatoria se troppo vicini all'autostrada
Anche se situate in città, le strutture in prossimità di autostrade devono considerare la fascia di rispetto più ampia rispetto a quella concessa per le strade comunali
La realizzazione di una struttura in prossimità di un'autostrada, anche se situata in area urbana, deve fare riferimento alla fascia di rispetto più ampia prevista dal Codice della Strada e nulla cambia in caso di interposizione di una strada comunale.
Campi di padel: occhio alla fascia di rispetto autostradale
A chiarire i criteri di prevalenza tra le diverse fasce di rispetto stradali e autostradali è il Consiglio di Stato con la sentenza del 6 giugno 2025, n. 4955, con cui ha confermato la correttezza del parere di ANAS sul posizionamento di alcuni campi di padel per i quali era stato richiesto un permesso di costruire in sanatoria, ai sensi dell’art. 36 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo unico Edilizia).
Nel caso specifico, l’area della struttura, composta da tre campi da padel con relativi locali accessori, pur situata in zona urbana, si trovava a meno di 30 metri dal confine autostradale. Sia la società di gestione dell’impianto che il Comune avevano interpellato ANAS per verificare la compatibilità delle opere rispetto alla disciplina delle fasce di rispetto stradali, di cui all’art. 28 del d.P.R. n. 495/1992 (Codice della Strada).
L’ANAS, con provvedimento negativo, ha rilevato la violazione della fascia minima autostradale e ha ingiunto la rimozione delle opere, negando il nulla osta. La società, nel proporre ricorso, sosteneva che la presenza di una strada comunale interposta tra l’area oggetto dell’intervento e l’autostrada avrebbe dovuto comportare l’applicazione della fascia ridotta di 5 metri, prevista per le strade di tipo F, in luogo della distanza di 30 metri prevista per le autostrade (tipo A).
Fasce di rispetto stradali: prevale sempre quella più ampia
Nel valutare la questione, il Consiglio di Stato ha dato ragione all’ANAS, che ha correttamente applicato l’art. 28 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, il quale prescrive una distanza minima di 30 metri dal confine autostradale, anche in presenza di infrastrutture minori poste in mezzo.
Il ragionamento si fonda sul principio secondo cui in presenza di interferenze o sovrapposizioni tra fasce di rispetto diverse, prevale sempre quella più ampia, a tutela della sicurezza stradale dell’asse infrastrutturale principale.
Il Consiglio ha quindi escluso che la mera interposizione di una strada comunale sia idonea a ridurre la tutela garantita all’autostrada, mentre è pienamente coerente con la ratio di sicurezza applicare quella più estesa.
La funzione delle fasce di rispetto non è meramente geometrica, ma sostanziale: serve a garantire margini di sicurezza, visibilità, protezione da ostacoli e rischio incidenti. Questi elementi sono ancora più stringenti nel caso delle autostrade, data la loro alta velocità, il volume di traffico e l’importanza strategica.
L’appello è stato quindi respinto, confermando la legittimità del parere ANAS e l’impossibilità a rilasciare il permesso di costruire in sanatoria: in materia di distanze minime da infrastrutture viarie, la prevalenza va sempre riconosciuta alla fascia più ampia e rigorosa.
Documenti Allegati
Sentenza