Impianti agrivoltaici: l’Agenzia delle Entrate sui costi di installazione
Il meccanismo di inversione contabile si applica anche ai costi di acquisto e installazione di un impianto agrivoltaico? Ecco la risposta del Fisco
È possibile applicare del meccanismo dell’inversione contabile (c.d. reverse charge) alle operazioni di acquisto e installazione di impianti agrivoltaici avanzati, come previsto dal c.d. Decreto IVA per l’installazione di impianti sui tetti di edifici?
Impianti agrivoltaici: il Fisco sull'applicazione del reverse charge
A fare chiarezza è l’Agenzia delle Entrate con la risposta del 16 giugno 2025, n. 156 sull’interpello proposto da un imprenditore agricolo intenzionato a realizzare un impianto agrivoltaico su terreno in conduzione. Il contribuente aveva già beneficiato del reverse charge per un impianto fotovoltaico integrato su serre e chiede di sapere se lo stesso regime IVA possa applicarsi anche agli impianti agrivoltaici avanzati, cioè a impianti in cui la produzione agricola coesiste con quella elettrica grazie a strutture sollevate dal suolo.
La richiesta si concentra, in particolare, sull’interpretazione dell’articolo 17, sesto comma, lettera a-ter), del d.P.R. n. 633/1972 (Decreto IVA), norma che dispone l’applicazione del reverse charge alle “prestazioni di servizi di installazione di impianti relative ad edifici”.
Il nesso funzionale con l’edificio
La risposta dell’Amministrazione finanziaria si fonda su un consolidato orientamento interpretativo, già tracciato dalle circolari n. 14/E del 2015 e n. 37/E del 2015. Come specificato dal Fisco, l’ambito oggettivo di applicazione dell’art. 17, co. 6, lett. a-ter), è ristretto alle prestazioni che presentano un nesso diretto con un edificio, inteso come “fabbricato” secondo la definizione civilistica e catastale.
In particolare, la circolare 14/E ha evidenziato come l’agevolazione non possa estendersi a beni immobili in senso ampio (come terreni, suoli, aree scoperte), se non in presenza di una pertinenza funzionale con l’edificio (es. impianti a tetto, giardini pensili, piscine su terrazzi).
A fortiori, l’impianto agrivoltaico posizionato su pali elevati in area agricola, in assenza di edifici serventi, non integra il presupposto soggettivo della norma.
Pertanto, l’installazione di un impianto agrivoltaico, pur se destinato a coesistere con attività agricola e a rispettare i requisiti del sistema avanzato secondo le linee guida MiTE, non può beneficiare del reverse charge per difetto di connessione con un edificio ai fini IVA.
Conclusioni: quando si applica il reverse charge per impianti fotovoltaici
L’Agenzia ha quindi ribadito i criteri per l’applicabilità del meccanismo dell’inversione contabile:
- SÌ al reverse charge per impianti:
- integrati o semi-integrati in edifici;
- installati su aree pertinenziali ai fabbricati (se non autonomamente accatastati).
- NO al reverse charge per impianti:
- su terreno agricolo senza alcun nesso con edifici;
- autonomamente accatastati (es. in cat. D/1 o D/10), anche se su lastrici solari.
Nel caso in esame, il reverse charge non può quindi applicarsi trattandosi di un impianto su un terreno e senza alcun nesso funzionale con un edificio.
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Risposta