Digitalizzazione appalti pubblici: la nuova proroga ANAC per i microaffidamenti diretti

ANAC consente ancora l’uso dell’interfaccia web PCP nei casi più critici (microaffidamenti e contratit esclusi): si va avanti con deroghe e transizioni

di Redazione tecnica - 24/06/2025

In Italia si fa presto a scrivere le regole. Più complesso è farle rispettare (o almeno avere la coerenza di provarci). E così, anche il nuovo Codice dei contratti pubblici, presentato tra le altre cose come la svolta digitale del settore, continua a viaggiare a due velocità: da un lato, una normativa sulla digitalizzazione pienamente in vigore dal 1° gennaio 2024; dall’altro, una realtà fatta di piattaforme non ancora pronte, procedure inceppate e affidamenti che si salvano solo grazie alle deroghe.

Il D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti pubblici) aveva tra i suoi obiettivi dichiarati la semplificazione e la digitalizzazione integrale del ciclo di vita dell’appalto. A distanza di un anno, la realtà racconta un’altra storia: difficoltà tecniche, piattaforme inadeguate, e una continua necessità di proroghe transitorie.

Cosa prevede il nuovo comunicato ANAC

A confermarlo è il nuovo Comunicato del Presidente ANAC del 18 giugno 2025, che proroga – ancora una volta – l’utilizzo dell’interfaccia web della Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP) per alcuni adempimenti digitali. L’obiettivo? Evitare che i microaffidamenti e le procedure escluse dal Codice restino impigliati nella complessità tecnologica.

Il nuovo comunicato arriva in riferimento:

  • alla Delibera del 13 dicembre 2023, n. 582, con la quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) aveva adottato il comunicato d'intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), contenente i chiarimenti sulle attività propedeutiche e applicativa per l’avvio della digitalizzazione degli appalti pubblici;
  • al Comunicato del Presidente ANAC del 10 gennaio 2024 mediante il quale è stato deciso di estendere l’utilizzo della propria interfaccia web messa a disposizione dalla piattaforma contratti pubblici – PCP per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro fino al 30 settembre 2024;
  • al Comunicato del Presidente ANAC del 28 giugno 2024 che ha prorogato al 31 dicembre 2024 l’utilizzo dell’interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma PCP:
    • per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD;
    • per l’adesione ad accordi quadro e convenzioni i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31 dicembre 2023 con o senza successivo confronto competitivo
    • per la ripetizione di lavori o servizi analoghi ai sensi dell’articolo 76, comma 6, del codice previste dalla documentazione di gara originaria relativa a procedure pubblicate prima del 31 dicembre 2023;
    • per le fattispecie escluse dal Codice di cui alla Delibera n. 584 del 2023;
  • al Comunicato Presidente ANAC 18 dicembre 2024 che ha ulteriormente prorogato fino al 30 giugno 2025 la possibilità di utilizzare l’interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma PCP dell’Autorità:
    • per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD al fine di consentire l’assolvimento delle funzioni ad essa demandate, ivi compresi gli obblighi in materia di trasparenza;
    •  per l’adesione ad accordi quadro e convenzioni i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31/12/2023 con o senza successivo confronto competitivo (possibilità estesa fino al 30/06/2025 anche per gli accordi quadro e convenzioni pubblicati dal 1/1/2024);
    • per la ripetizione di lavori o servizi analoghi ai sensi dell’articolo 76, comma 6, del codice prevista dalla documentazione di gara originaria relativa a procedure pubblicate prima del 31/12/2023;
    • per le fattispecie di cui alla Delibera n. 584 del 2023, che ha sostituito ed integrato la Delibera n. 214 del 2022;
    • per gli affidamenti in house.

Entrando nel dettaglio, il Comunicato ANAC del 18 giugno 2025 proroga la possibilità di utilizzare l’interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma PCP dell’Autorità:

  • per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro;
  • per le fattispecie di cui alla Delibera n. 584 del 2023, che ha sostituito ed integrato la Delibera n. 214 del 2022;

in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD, al fine di consentire l’assolvimento delle funzioni ad essa demandate, ivi compresi gli obblighi in materia di trasparenza. Anche questa volta non è consentito, dunque, l’inserimento ex post dei dati e delle informazioni relativi agli affidamenti.

Considerazioni operative

La proroga contenuta nel comunicato del 18 giugno va letta non come una semplice “concessione”, ma come un’ammissione implicita delle criticità di sistema. La transizione digitale non può essere realizzata per decreto se mancano strumenti adeguati, supporto tecnico e personale formato.

Da qui, l’indicazione operativa chiara: le stazioni appaltanti possono ancora usare la PCP web, ma solo se le PAD non sono disponibili o funzionanti, e solo nei limiti previsti. Resta escluso l’utilizzo generalizzato, in particolare per le procedure ordinarie sopra soglia.

Conclusioni

In attesa della piena digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, le stazioni appaltanti devono:

  • utilizzare l’interfaccia web esclusivamente per le ipotesi ammesse e con invio contestuale dei dati;
  • verificare la disponibilità e l’idoneità delle PAD in uso;
  • documentare eventuali difficoltà operative in caso di deroghe;
  • vigilare sulla corretta registrazione dei dati per garantire la tracciabilità e il rispetto degli obblighi di trasparenza.

La digitalizzazione c’è, ma ancora non si vede davvero. E intanto, si proroga.

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