Il Governo ha impugnato la legge regionale del Molise 15/2008 in
materia di eolico e fotovoltaico. Lo avevano chiesto Legambiente,
ANEV e Aper in una lettera inviata al Governo lo scorso 25 giugno,
nella quale si sottolineava come il provvedimento, recentemente
approvato dalla Regione, fosse in contrasto con una politica di
corretto ed equilibrato sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro
Paese.
Nello specifico, la normativa ostacolava la realizzazione di
impianti eolici e fotovoltaici in ampie zone e senza alcuna
distinzione (parchi e aree preparo, ZPS e SIC, ecc…), di impianti
fotovoltaici a 1,5 chilometri dalla linea di costa e di impianti
eolici a 5 chilometri di distanza dalla linea di costa. Vietata la
realizzazione di entrambe le tipologie di impianti a 1 chilometro
da fiumi, laghi e dighe artificiali. Inoltre, per impedire la
realizzazione di impianti eolici off shore, la legge faceva divieto
di realizzare impianti anche per le opere connesse ricadenti sul
territorio regionale. In sostanza ostacolava il collegamento dei
cavi con la terra ferma, impedendone così la realizzazione. La
richiesta delle tre associazioni ha fatto leva soprattutto
sull'impegno dello Stato italiano a promuovere lo sviluppo delle
rinnovabili per ridurre le importazioni di fonti fossili, le
emissioni di gas serra e adempiere agli obiettivi fissati
dall'Unione Europea in tema di innovazione energetica e lotta ai
cambiamenti climatici. Obiettivi che la legge approvata dal Molise
limitava sensibilmente, rischiando di causare ulteriori ritardi. Il
solare fotovoltaico e l'eolico svolgono invece un ruolo centrale,
vantando elevati tassi di crescita a livello mondiale che, grazie
all'innovazione tecnologica avvenuta negli ultimi anni, le rendono
oggi estremamente competitive. "Solo scegliendo le energie
rinnovabili - hanno commentato Legambiente, ANEV e Aper - potremo
contribuire a uno scenario energetico più moderno e pulito, per
ridurre i consumi da fonti fossili e le emissioni di gas
serra".
Fonte: www.ilsoleatrecentosessantagradi.it
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