L’
VIII Commissione (Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici)
della
Camera dei Deputati e l’
VIII Commissione
(Lavori Pubblici, Comunicazioni) del
Senato, nella seduta di
martedì 29 luglio scorso hanno esitato il prescritto
parere sullo schema di decreto legislativo concernente
ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 12
aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici
relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle
direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE (terzo decreto correttivo).
Entrambi i
pareri delle Commissioni sono espressi
favorevolmente ma con osservazioni e proposte di modifica che,
in taluni casi, coincidono; i due pareri sono allegati alla
presente news.
Le condizioni inserite nel parere della Commissione della Camera
sono più di venti e delle stesse ricordiamo quelle relative:
- alla richiesta di ripristinare l’originaria percentuale del 2%
per l’incentivo da corrispondere al responsabile del procedimento,
al progettista, al direttore dei lavori ed al collaudatore interni
alle amministrazioni inopportunamente ridotta allo 0,50 per cento
dall’articolo 61, comma 8 del decreto-legge n. 112/2008 in via di
definitiva conversione in legge dello Stato;
- alla richiesta di eliminare il limite dell’8 per cento alla
facoltà di ribasso per il subappalto delle opere
specialistiche;
- alla richiesta nel project financing di reintrodurre il diritto
di prelazione a favore del promotore rilanciando la capacità
propositiva del privato anche per le opere al di fuori della
programmazione; alla richiesta di modificare gli affidamenti delle
progettazioni elevando alla soglia comunitaria (211.000 euro) la
procedura di affidamento oggi prevista sino a 100.000 euro;
- alla necessità di elevare ad 1 milione di euro (attualmente è
100.000 euro) il limite per l’affidamento a trattativa
privata;
- alla richiesta , per la realizzazione
delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria di farle
rientrare nell’ambito del rapporto di concessione con il titolare
del permesso di costruire;
- alla richiesta, per l’appalto integrato di rafforzare il peso
degli elementi qualitativi della proposta progettuale nell’ambito
del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
- alla richiesta, per tutte le gare di un maggiore ricorso al
criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con un minore
ricorso al criterio del prezzo più basso;
- alla richiesta di affrontare il problema dell’anomalo rialzo
dei prezzi dei materiali da costruzione e di valutare il ripristino
dell’istituto dell’anticipazione.
Anche l’VIII Commissione del Senato ripropone nel proprio parere
alcune delle osservazioni della Camera aggiungendo anche altri temi
tra i quali quello dell’esclusione automatica delle offerte anomale
sotto soglia in merito al quale, nel parere stesso, viene stabilito
il tetto ad un milione di euro per lavori ed a 100.000 euro per
servizi e forniture.
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