La città di Milano, all'interno del contesto regionale e nazionale
di rinnovamento normativo in materia di pianificazione urbanistica,
sta svolgendo un ruolo chiave. Se, infatti, la Regione, ha
approvato lo scorso 16 gennaio la proposta di Piano Territoriale
Regionale (PTR) per rispondere al meglio alle nuove esigenze di
tutela paesaggistica, attraverso l'integrazione tra sviluppo
urbanistico e difesa del suolo e dell'ambiente, il Capoluogo
lombardo ha iniziato, nel corso del 2007, a progettare il proprio
Piano di Governo del Territorio (PGT).
L'obiettivo è quello di promuovere una città multicentrica, in cui
molteplici identità locali siano valorizzate combattendo la
sperequazione tra centro e periferia.
Il Rapporto dal Territorio 2007 dell'INU, Istituto Nazionale di
Urbanistica , ci descrive una Milano che sente sempre più
l'esigenza di sostenere la propria impronta “reticolare” e
multicentrica sviluppatasi negli anni su una base inizialmente
“radiale”.
Le idee proposte per raggiungere il traguardo sono legate alla
creazione di luoghi di nuova centralità, caratterizzati da una
dotazione di servizi, accessibilità e connettività, lo sviluppo di
una mobilità urbana “tangenziale e trasversale” che risponda alle
esigenze della città, considerando anche l'esigenza di vivere con
ritmi e modi d'uso differenti a seconda dei luoghi e dei contesti,
nonché la promozione della “naturalità urbana”, attraverso la
costituzione di 6 polmoni verdi collegati tra loro da un percorso
pedo-ciclabile di 80 km. Vivibilità, connettività reticolare,
multicentralità, queste sono le parole d'ordine del nuovo Ptg. In
una parola, sviluppo sostenibile, attuato da una regia condivisa
che consenta e guidi la trasformazione urbana. Una sfida
affascinante anche in prospettiva dell'Expo 2015.
Un palcoscenico importantissimo da gestire con accuratezza, anche
per promuovere nuove politiche urbanistiche. Il tema scelto per la
candidatura milanese è stato Feeding the Planet, Energy for life,
nutrire il pianeta, energia per la vita. Agricoltura e
biotecnologie, ricerca e cooperazione internazionale per lottare
contro la fame. Ancora una volta torna il tema dello sviluppo
sostenibile, in questo caso legato all'incontro tra uomo ed
economia.
Milano metterà a disposizione dell'evento una superficie di 1,7
milioni di metri quadrati che, situata nell'area dei Comuni di Pero
e Rho, sarà interessata da un progetto incentrato su un grande lago
artificiale intorno al quale sorgeranno i padiglioni dell' Expo,
collegati a loro volta alla fiera da una torre centrale. E poi, due
percorsi di unione ideale con Milano, il primo d'acqua attraverso i
Navigli e il secondo di terra con i luoghi di maggiore interesse
della città.
Una grande sfida, quella dell'Expo, per la capitale economica
d'Italia sulla strada del rinnovamento urbanistico, ma non la sola.
Accanto all'idea di città multicentrica, infatti, vi sono il piano
casa, finalizzato alla riduzione del disagio abitativo e alla
riqualificazione dei quartieri pubblici, nonché il progetto
strategico “Città di città”, un'iniziativa dell'amministrazione
provinciale di Milano, coadiuvata dal Politecnico e da Milano
metropoli, agenzia di sviluppo della provincia.
Il traguardo da raggiungere è quello di aprire una nuova fase di
sviluppo per migliorare le condizioni di qualità abitativa,
competitività e attrattività dell'area, attraverso la creazione
della “regione urbana milanese”, un territorio comprendente almeno
dieci Province di quel nord-ovest perno dell'economia
nazionale.
La provincia milanese si configurerebbe quindi come una città
costituita da più città, da diversi ambiti e molteplici realtà
sociali e urbane, una città di popolazioni e di individui che si
muovono e abitano, condividendo la stessa rete di luoghi e spazi.
Milano e la Lombardia, quindi, ripensano lo sviluppo urbanistico
partendo dalle esigenze degli abitanti, affrontando il proprio
futuro con innovazione e nuove razionalità.
Fonte: www.demaniore.it
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