Nel mercato immobiliare turistico, la località più costosa d’Italia
è Cortina (16.521 euro al metro quadro) seguita da Porto Cervo
(13.946 euro) e Santa Margherita Ligure (13.669 euro).
Nella classifica segue Forte dei Marmi (12.645 euro), Capri
(12.636), Madonna di Campiglio (11.015), Alassio (10.639), Porto
Rotondo (10.293), Positano (10.251) e Viareggio (9.517).
I dati sono contenuti nel rapporto immobiliare turistico 2008
Fimaa-Confcommercio (Federazione italiana mediatori agenti
d'affari).
In un quadro generale stabile con lievi intonazioni al ribasso, i
lidi ravennati hanno fatto registrare gli incrementi maggiori
rispetto al 2007, con Milano Marittima in testa alla classifica
nazionale: +6,8%,seguita da Marina di Ravenna (+5,3%).
Nelle prime dieci posizioni compaiono anche Bolzano (+4,7%),
Soverato (Catanzaro) e Cortina D'Ampezzo (+4,6%), Rimini (+4,5%),
Cinque Terre e Villasimius (Cagliari) (+4,3%), Riccione (+4,2%),
Casalborsetti (Ravenna) (+4,1%).
Secondo il docente di Economia turistica Stefano Stanzani,
la congiuntura in cui si trova il mercato turistico italiano
registra sempre più vacanze brevi (in media 12 notti fuori casa
rispetto alle 15 dell'anno scorso) e trascorse nelle case per quasi
il 40% dei pernottamenti, contro il 36,3% del 2007.
Quello turistico è, quindi, un settore in cui la seconda casa è
ancora importante, con uno stock di circa 3,5 milioni di unità pari
all'11,5% dell’intera disponibilità abitativa nazionale.
Nel mercato delle case vacanze, negli ultimi mesi si riscontra
un’offerta definita da Fimaa “abbondante” e una domanda “in
riduzione”.
Questo provoca un peggioramento degli scambi e influisce sui
prezzi, la cui crescita media è del 2,2% per le località marine e
2,5 per quelle di montagna, in entrambi i casi inferiore agli anni
precedenti.
Le variazioni dei prezzi medi per regione vedono Calabria, Molise
ed Emilia-Romagna in testa per le località marine con +3,8, +3,7 e
+3,6%. In fondo invece Veneto, Lazio e Liguria (+0,6, +0,7 e
+0,8%). Per la montagna a svettare è il Veneto (+4,3%), seguito da
Abruzzo (+3,3%) e Friuli Venezia Giulia (+3%).
Per i prossimi dodici mesi, le previsioni formulate dalla maggior
parte degli operatori Fimaa vedono un mercato della compravendita
nelle località marine stabile ma con prezzi in calo. Per la
montagna il calo, oltre ai prezzi, dovrebbe riguardare anche le
compravendite.
Fonte: www.demaniore.it
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