Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha
controfirmato ieri 3 aprile il decreto legislativo
sull'ambiente.
Il 20 marzo scorso, il Presidente della Repubblica, dopo aver
esaminato il provvedimento trasmesso da Palazzo Chigi, aveva
chiesto alcuni chiarimenti al Governo, sollevando una questione di
metodo relativa al parere negativo espresso dalla Conferenza
Stato-Regioni sulla delega ambientale, e sulla mancanza del parere
del Consiglio di Stato.
Il Governo il giorno 29 marzo scorso aveva risposto ai chiarimenti
richiesti dal Quirinale inviando un testo con alcune piccole
variazioni rispetto al precedente.
Il decreto legislativo che attua la delega ambientale, costituito
da un codice di oltre 700 pagine, 318 articoli e 45 allegati, aveva
avuto l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri
lo scorso 10 febbraio, in terza lettura e dopo la firma del capo
dello Stato sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta
Ufficiale.
Tra le norme del Codice dell' Ambiente ricordiamo:
- Via (Valutazione di impatto ambientale);
- Vas (Valutazione ambientale strategica);
- Ippc (Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento):
Integrale recepimento di quattro direttive. Scansione puntuale dei
procedimenti Via per garantire il completamento di tutte le
procedure in tempi certi. Anche per la Via ordinaria verrà
esaminato il progetto preliminare.
- Definizione dei meccanismi di coordinamento tra Via e Vas e tra
Via e Ippc;
- Accoglimento del principio del silenzio-rifiuto e rafforzamento
della disciplina di informazione al pubblico;
- Difesa suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle acque e
gestione delle risorse idriche;
- Integrale recepimento della direttiva 2000/60/Ce in materia di
acque che prevede l' istituzione di Autorità di bacino distrettuali
e la definizione dei distretti idrografici, che sono stati definiti
in sette (Distretto delle Alpi Orientali, che comprende i bacini
dell' Adige e dell'Alto Adriatico; Distretto Padano, che segue la
geografia dell'attuale Autorità di bacino del Po; Distretto
dell'Appennino Settentrionale, che comprende il bacino dell' Arno,
della Liguria, i bacini meridionali dell'Emilia e quelli
settentrionali delle Marche; Distretto Appennino Centrale, che
include il bacino del Tevere, quelli delle Marche meridionali,
dell’Umbria e dell’Abruzzo; Distretto Appennino Meridionale, che
include anche tutti i bacini dell'Italia meridionale; Distretto
idrografico della Sicilia e Distretto idrografico della
Sardegna);
- In riferimento ai rifiuti ed alle bonifiche vengono riordinate
e coordinate le disposizioni normative concernenti questi settori.
Per le bonifiche vengono confermati sostanzialmente i parametri in
vigore per la definizione di "sito inquinato" e per la successiva
bonifica viene compiuta un'analisi di rischio. Viene istituita,
inoltre, un'Authority per acque e rifiuti;
- Per quanto concerne la tutela dell'aria viene attuato un
riordino e coordinamento di tutte le misure concernenti la
prevenzione dell'inquinamento dell'aria;
- Viene definita la nozione di danno ambientale e una nuova
disciplina in materia per conseguire l' effettività delle sanzioni
amministrative applicando il principio che chi inquina paga.
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