Eliminato l'obbligo di allegare all'atto di compravendita di un
intero immobile o di una singola unità immobiliare e nel caso di
locazioni di consegnarlo o metterlo a disposizione del conduttore,
l'attestato di certificazione. Con la pubblicazione sul supplemento
ordinario n. 196 alla Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto
scorso la legge n. 133 del 6 agosto 2008 recante
"Conversione in
legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza
pubblica e la perequazione tributaria.", decreto che era stato
criticato dagli operatori che operano a favore dell'ambiente, è
stato inserito all'art. 35 il comma 2 bis mediante il quale vengono
abrogati i commi 3 e 4 dell'art. 6 e i commi 8 e 9 dell'art. 15 del
dlgs 192/2005, ovvero:
comma 3 art. 6:
Nel caso di compravendita dell'intero immobile o della singola
unità immobiliare, l'attestato di certificazione energetica è
allegato all'atto di compravendita, in originale o copia
autenticata.
comma 4 art. 6:
Nel caso di locazione, l'attestato di certificazione energetica è
messo a disposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia
dichiarata dal proprietario conforme all'originale in suo
possesso.
comma 8 art. 15:
In caso di violazione dell'obbligo previsto dall'articolo 6, comma
3, il contratto è nullo. La nullità può essere fatta valere solo
dal compratore.
comma 9 art. 15:
In caso di violazione dell'obbligo previsto dall'articolo 6, comma
4, il contratto è nullo. La nullità può essere fatta valere solo
dal conduttore.
Dall'entrata in vigore della legge 133/2008 è, dunque, venuto meno
l'obbligo di allegare l'attestato di certificazione energetica agli
atti di compravendita, ma non l'obbligo di redigerlo, previsto
dall'art. 6 del Dlgs 192/2005. Ma le novità non sono terminate, è
stato, infatti, cancellato l'obbligo di allegare ai contratti di
compravendita o di locazione di immobili usati la
dichiarazione
di conformità degli impianti, obbligo che era stato previsto
dall'articolo 13 del nuovo regolamento sugli impianti (DM
37/2008).
L'obbligo di produrre il certificato resta, nel caso dei vecchi
appartamenti, a partire dall'1 luglio 2009. Quello che manca è una
normativa che ne disciplini modalità e sanzioni a livello
nazionale.
"Questo vuoto normativo rischia di rallentare il
processo di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici,
che oggi incide per il 40% sui consumi nazionali - ha
dichiarato
Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di
Legambiente -
è importante che gli italiani capiscano che il
certificato è ben lontano dall'essere una nuova tassa sulla casa,
ma va incontro all'interesse di acquirenti e inquilini: abitare in
una casa efficiente garantisce significativi risparmi di
energia".
Secondo Legambiente il rischio oggi è che le Regioni
"non
dispongano dei mezzi necessari" per controllare che la
certificazione venga fatta,
"a danno non solo dell'ambiente, ma
anche e soprattutto di chi decide di comprare o affittare un
appartamento". In molte città e paesi la certificazione
energetica
"ha invertito in pochi anni il trend dei consumi
energetici degli edifici; è eclatante - dice Poggio -
il
caso di Bolzano, dove l'etichetta energetica, simile a quella degli
elettrodomestici, viene affissa sui portoni degli edifici: in
quattro anni i consumi energetici delle nuove case si sono
dimezzati".
È previsto, inoltre, che entro il 31 marzo 2009 siano disciplinate
le disposizioni in materia di installazione degli impianti
all'interno degli edifici, semplificando gli adempimenti per i
proprietari di abitazioni e per le imprese; sia definito un sistema
di verifiche degli impianti; sia rivista la disciplina
sanzionatoria.
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