Il Pacchetto energia-cambiamenti climatici, approvato dal Consiglio
europeo nel marzo 2007, potrebbe costituire una minaccia per il
sistema industriale italiano se venisse adottato nell'attuale
formulazione. L'allarme viene lanciato dal Ministro per le
Politiche Europee, Andrea Ronchi, a Bruxelles per incontrare
una delegazione di deputati italiani al Parlamento europeo.
Il Pacchetto è anche noto come 20-20-20 perché prevede entro
il 2020 l'abbattimento delle emissioni dei gas serra del 20%, la
riduzione dei consumi energetici del 20% e la produzione di energia
da fonti rinnovabili al 20%. Obiettivi ambiziosi per il cui
raggiungimento la Commissione UE ha messo a punto una serie di
proposte che per l'industria italiana rappresentano un rischio in
termini di competitività.
L'Italia, ha sottolineato Ronchi, "condivide nello
spirito il Pacchetto" ma gli obiettivi nazionali assegnati al
nostro Paese sono molto impegnati ed è l'unico tra i vecchi Stati
membri ad avere richiesto una revisione di criteri di calcolo. L'UE
chiede all'Italia di portare al 17 per cento la quota di energie
rinnovabili, attualmente al 5,2 per cento, e di ridurre del 13 per
cento le emissioni nei settori del manifatturiero, trasporti e
edilizia. Inoltre, il regolamento per la riduzione delle emissioni
di Co2 delle auto "penalizza fortemente le vetture di bassa
cilindrata e di minore impatto ambientale" come quelle
italiane.
L'Italia punta poi sul pieno utilizzo dei meccanismi di
flessibilità, vale a dire l'importazione da Paesi terzi di energia
ricavata da fonti rinnovabili e l'acquisto di crediti da altri
Paesi più virtuosi nella riduzione delle emissioni. Ma sia la
Commissione sia il Parlamento europei hanno finora mantenuto una
linea intransigente sulla necessità che lo sforzo sia compiuto
all'interno dell'UE.
Il ministro Ronchi ha ribadito l'urgenza di aprire una riflessione
più approfondita. Ma i tempi sono stretti. La Francia, presidente
di turno dell'Unione Europea, vorrebbe chiudere il negoziato entro
l'anno. Per questo motivo, il governo ha affidato al ministro
Ronchi e al Sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica,
l'incarico di portare avanti nei prossimi giorni un'azione
diplomatica sulla Commissione UE e nelle capitali europee per
chiarire la posizione del governo italiano. "Alla luce del
mutato contesto economico internazionale, il governo italiano
ritiene necessario un attento riesame dei riflessi sulle imprese e
sui cittadini del 'Pacchetto Energia-Ambiente'", ha detto
Ronchi agli eurodeputati.
E proprio il Parlamento UE avrà un ruolo centrale nella definizione
del compromesso finale. Da qui, l'appello di Ronchi a superare le
divergenze di schieramento e sostenere, "nell'interesse
nazionale", l'azione del governo.
Fonte: Dipartimento Politiche Comunitarie
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