Il Piano Casa vuole realizzare tutte le case che servono, e sono
molte, e le vuole realizzare nel modo migliore. È inutile e
controproducente costruire due o tre palazzine, qui e là, dove
capita. Ogni casa deve avere accanto i suoi servizi pubblici e
privati, il verde, le infrastrutture per la mobilità sostenibile e
l'efficienza energetica. La vera sfida non è fare case comunque e
dovunque. È necessario un salto di scala.
Le risorse che il Piano Casa offre devono essere poste al servizio
di un grande progetto: realizzare 100 nuove città sostenibili,
vivibili, accessibili. Queste città saranno realizzate senza
sottrarre un solo metro quadro alle campagne coltivate o alle aree
protette. Perché l'Italia è un grande territorio da riqualificare.
Il Piano Casa interviene nelle parti più degradate del costruito,
con interventi di demolizione e sostituzione, così come progetti
ancora più ampi potranno restituire qualità e accessibilità alle
campagne urbanizzate, pezzi di territorio che non sono più
terreni agricoli ma non sono mai diventati città.
Per evitare la dispersione delle risorse del Piano Casa, dobbiamo
stare molto attenti alla finanziarizzazione del settore. Il
Piano Casa non deve diventare un gigantesco risiko, dove le
vere poste in gioco non sono le case bensì la finanza ed i suoi
derivati. Dobbiamo mettere in primo piano la qualità progettuale
dei nuovi insediamenti, dialogare con i comuni per capire quali
sono le aree migliori per intervenire, verificare tutte le
condizioni di sostenibilità, da quelle ambientali a quelle
economiche, quindi agire con la massima rapidità ed efficacia.
Solo in questo modo sarà possibile superare la dimensione del
singolo intervento edilizio e giungere ad un ampliamento
consistente della posta in gioco, con una leva industriale,
in grado portare il numero di alloggi dagli annunciati 20 mila fino
a 100/110 mila unità.
A tanto può ammontare, infatti, il contributo progettuale,
realizzativo e gestionale del sistema delle costruzioni, con un
utilizzo efficace degli strumenti finanziari previsti dal
Piano.
Un effetto leva sui 700 milioni di euro di risorse statali
coinvolte nel Piano, attraverso il cofinanziamento da parte di
promotori privati che accettino la sfida dei Programmi integrati e
dei meccanismi del project financing per interventi di housing
sociale.
Una partnership industriale con il Sistema Integrato dei Fondi, che
sono in grado di sostenere finanziariamente, per tutta la durata
prevista, i programmi di intervento promossi dal sistema delle
costruzioni.
Una città non si costruisce in un giorno: noi come produttori
sappiamo quante difficoltà occorre superare per passare dalla carta
alle case.
Fonte: ANCE
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