I prezzi record di agosto e settembre del bitume hanno messo in
ginocchio l'intera filiera dell'asfalto e in assenza di nuovi
interventi legislativi, è opportuno si ponga rimedio all'attuale
situazione con il ritorno a una moderna legge di revisione prezzi.
Questi sono l'allarme e la proposta lanciati dal Siteb,
Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade, che, rappresentando a
livello nazionale gli operatori della filiera dell'asfalto, ha
chiesto l'applicazione di una moderna legge di revisione che
intervenga su tutti i prezzari regionali, in modo che si tenga
repentinamente in considerazione l'aumento dei prezzi delle materie
prime.
Come sostenuto da una nota del Siteb, è auspicabile l'applicazione
di una revisione dei prezzari basata su rilevazioni puntuali e su
un serio programma dei lavori, sul modello di quanto già accade in
molti Paesi dell'Unione Europea, che eviterebbe la costante
situazione di crisi di tutte le aziende che operano nel settore
dell'edilizia ed in particolare dell'asfalto, costrette ad operare
continuamente in perdita.
Come dichiarato dal direttore del Siteb,
Stefano Ravaioli,
"La recente revisione del DLgs 163/2006, così come è stata
formulata dal Governo costituisce, infatti, l'ennesimo palliativo
che non risolve di certo i problemi legati al caro materie prime di
questi ultimi mesi".
"Dopo l'incontro di fine luglio presso l'Autorità di vigilanza
sui lavori pubblici - ha continuato Ravaioli -
era lecito
attendersi dei provvedimenti più incisivi da parte dell'esecutivo
che sta evidentemente sottovalutando una situazione divenuta ormai
critica per il nostro settore e non solo".
Nonostante da luglio scorso il prezzo del petrolio al barile è
diminuito da 150 a 100 dollari al barile, il prezzo del bitume
(materiale in stretta derivazione dal petrolio) non si è
assolutamente ridotto, anzi a settembre a raggiunto valori mai
riscontrati prima. Dalla lettura del indice Siteb sul prezzo del
bitume, si vede che a dicembre 2007 questo era sotto i 250 punti,
mente ad agosto 2008 ha raggiunto quota 380.
Nonostante l'aumento indiscriminato dei prezzi delle materie prime,
i prezzari regionali delle opere edili vengono aggiornati con un
tale ritardo da comportare lo stato di crisi di molte aziende che
se da un lato devono fare i conti con questo aumento, dall'altro
eseguono lavori con importi economicamente bloccati e determinati
mesi prima quando il costo della materia prima era anche del 60%
inferiore.
Come sostenuto dal Siteb, la riforma dell'art. 133 del DLgs
163/2008 non serve a molto in quanto finisce per privilegiare
aziende meno strutturate e meno qualificate che pur di assicurarsi
l'appalto non posso assicurare alle pubbliche amministrazioni un
livello adeguato di qualità e sicurezza.
© Riproduzione riservata