Individuate le prime zone franche urbane. Lo scorso 30 settembre il
Gruppo Tecnico del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo del
Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato una relazione
sulla verifica della rispondenza dei progetti a quanto definito
dalla normativa di riferimento e sull'analisi delle strategie di
sviluppo articolate per raggiungere un miglioramento del disagio
socio-economico.
Ricordiamo che la legge finanziaria 2007 ha disposto l’istituzione
delle
Zone Franche Urbane e degli strumenti di agevolazione
fiscale da attivare per perseguire l’obiettivo di contrastare i
fenomeni di esclusione sociale ed a favorire l’integrazione sociale
e culturale delle popolazioni residenti in aree urbane degradate. A
tal fine il CIPE ha attribuito al Ministero dello Sviluppo
Economico il compito di presentare una proposta di individuazione
delle singole zone. La relazione presentata esamina, in
particolare, i seguenti aspetti:
- la completezza e consistenza delle 11 Relazioni Tecniche
trasmesse dalle Regioni;
- l’ammissibilità delle 63 Amministrazioni Comunali
proponenti;
- l’ammissibilità delle 64 ZFU indicate dalle proposte;
- il controllo sulla contiguità territoriale delle aree proposte
come ZFU;
- il controllo sui valori e sulla misurazione dell’Indice di
Disagio Socioeconomico (IDS) in tutte le proposte progettuali;
- l’analisi dei criteri e delle valutazioni alla base delle
indicazioni di priorità contenute in 4 Relazioni Tecniche delle
Regioni;
- l’elaborazione di una proposta di individuazione delle ZFU da
sottoporre al Cipe per approvazione.
Dalla lettura della relazione, vediamo che delle 64 proposte
arrivate sono state individuate 22 aree in 11 regioni ed in
particolare:
- Abruzzo
Pescara
- Basilicata
Matera
- Calabria
Crotone
Rossano
Lamezia Terme
- Campania
Torre Annunziata
Napoli
Mondragone
- Lazio
Velletri Sora
- Liguria
Ventimiglia
- Molise
Campobasso
- Puglia Taranto
Andria
Lecce
- Sardegna
Cagliari
Iglesias
Quartu Sant'Elena
- Sicilia
Catania
Gela
Erice
- Toscana
Massa-Carrara
La relazione verrà ora sottoposta all’attenzione del CIPE e, dopo
il via libera della Commissione europea, si prevede che
l’erogazione degli incentivi possa avvenire entro la prossima
primavera (anche se, essendo in Italia, i tempi potranno allungarsi
a dismisura o i fondi sparire).
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