Il dibattito sulle politiche per l'efficienza energetica e le fonti
rinnovabili in questo momento è molto condizionato dalla fase di
trattative tra i vari Paesi per definire gli obbiettivi europei al
2020. Poiché un numero sempre maggiore di Paesi ha ormai compreso e
dichiarato che occorre muoversi verso tagli delle emissioni del
50-60% entro la metà del secolo si comprende che in prima battuta
l'aumento dell'efficienza energetica sarà determinante ed è una
delle gambe delle future strategie energetiche.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia,
che ha esplorato le possibilità di dimezzare le emissioni
climalteranti al 2050 (scenario Blue), una percentuale molto
elevata delle riduzioni, il 36%, sarebbe ottenibile proprio grazie
a un aumento dell'efficienza energetica negli usi finali. Ma come
operare per avviare un percorso di così radicali cambiamenti
nell'utilizzo dell'energia?
Le azioni che un Governo motivato e dotato di "visione" potrebbe
avviare sono sostanzialmente di tre tipi.
Innanzitutto far crescere la consapevolezza della gravità della
situazione, motivare le persone, coinvolgere profondamente
operatori privati e istituzioni locali. Senza questa partecipazione
corale ogni tentativo di modificare l'attuale modello risulterà
perdente. Serviranno campagne di informazione, un'azione forte
nelle scuole, strumenti di indirizzo dei comportamenti.
In secondo luogo, occorrerebbe una diversa distribuzione delle
risorse pubbliche e private. Quindi investimenti mirati a
potenziare il trasporto pubblico, la rete ferroviaria e il
cabotaggio, a creare una rete ciclabile nazionale, a ripensare il
trasporto merci nelle città. Questi esempi riguardano non a caso il
settore più critico, quello dei trasporti, ma potrebbero essere
estesi ad altri comparti. Un'azione di governo illuminata può
inoltre favorire gli investimenti privati in aree considerate
strategiche per la gestione del cambiamento. Per esempio,
stimolando la creazione di un'industria delle fonti rinnovabili,
dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile.
In terzo luogo, un Governo motivato e autorevole dovrebbe anche
usare in maniera intelligente la leva degli obblighi e dei divieti.
Ad esempio, impedendo la vendita di elettrodomestici ad alto
consumo, chiudere il centro delle città, garantire livelli certi di
raccolta differenziata, definire limiti rigorosi nella costruzione
degli edifici.
Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico del Kyoto Club
Fonte: Kyoto Club
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