La Commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Gian
Carlo Muzzarelli, ha concluso l’esame del PdL “Norme per la
riduzione del rischio sismico” di cui, nella scorsa seduta, aveva
approvato i primi 11 articoli: voto favorevole di Pd, Prc, Sd e
Verdi, astensione di Fi-Pdl e An-Pdl.
Nella seduta del 9 ottobre 2008, alla presenza dell’assessore
Bruschini, è stato approvato all’unanimità un emendamento
all’articolo 4, con il quale si stabilisce che gli atti di
indirizzo previsti dalla Legge saranno predisposti previa
consultazione del Comitato regionale per la riduzione del rischio
sismico e poi approvati dalla Giunta sentito il parere della
Commissione assembleare competente.
Fra gli altri emendamenti approvati, uno all’art. 12, presentato da
Muzzarelli (Pd) nel quale si stabilisce che l’istanza volta ad
ottenere l’autorizzazione sismica va presentata allo Sportello
unico per l’edilizia del Comune competente. All’istanza deve essere
allegato il progetto esecutivo riguardante le strutture, redatto in
conformità alle norme tecniche per le costruzioni. Il progetto deve
essere accompagnato da una dichiarazione del progettista abilitato
che asseveri il rispetto delle norme tecniche per le costruzioni e
delle prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di
pianificazione territoriale e urbanistica, nonché la congruità tra
il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello
architettonico. La normativa in discussione si è resa necessaria
dopo l’intervento legislativo nazionale, che ha censito l’intero
territorio dell’Emilia-Romagna come sismico. Questa
riclassificazione è avvenuta, non tanto per la probabilità che
accadano nella nostra regione eventi sismici di forte magnitudo,
quanto per i danni, a cose e persone, che un forte sisma in zone
limitrofe, o medio sul nostro stesso territorio, potrebbero
provocare a costruzioni prive dei necessari requisiti di solidità.
Perplessità sull’impianto normativo sono state espresse dai
consiglieri Filippi e Salomoni (Fi-Pdl) e Bartolini (An-Pdl)
secondo i quali si corre il rischio di approvare norme inutilmente
complesse, la cui interpretazione può mettere in difficoltà gli
uffici comunali e bloccare il mercato, con costi che andrebbero a
scaricarsi sul cittadino. Il PdL, di cui è relatore il
vicepresidente Roberto Piva (Pd), sarà ora portato in Aula,
probabilmente già nella seduta del 21 ottobre.
a cura di: Ufficio Stampa dell'Assemblea Legislativa
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