Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato al
Parlamento una relazione sugli abusi edilizi che indica 55 mila
violazioni rilevate tra il 2003 ed il 2004 con un sensibile
miglioramento rispetto alla precedente indagine.
Alla indagine del Ministero ha partecipato il 72% dei Comuni mentre
nell'indagine precedente del 1986-1988 aveva partecipato il 49% ma
gli abusi rilevati erano di oltre 90 mila.
Tra le regioni interessate dalla relazione soltanto in una e
precisamente nella Campania gli abusi rilevati nell'attuale
relazione sono maggiori di quelli rilevati nella precedente. La
Campania è la regione che non soltanto è in testa in entrambe le
rilevazioni ma che ha anche il maggior numero di violazioni con un
incremento nel numero che sono passate dalle 15.500 circa del
1986-1988 ai 17.000 circa attuali; tra l'altro la Campania assorbe
il 31% del totale delle violazioni commesse su tutto il territorio
nazionale.
In tutte le altre regioni il rilevamento del 2003-2004 ha mostrato
un sensibile calo rispetto alla rilevazione precedente con un dato
abbastanza confortante per la regione Siciliana in cui le
violazioni sono passate dalle 13.500 circa del 1986-1988 alle 3.500
della rilevazione 2003-2004.
A parecchia distanza dalla Campania troviamo la regione Lazio con
circa 9.000 violazioni seguita dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla
Toscana e dalla Liguria con circa 3.500 violazioni e dalla
Lombardia, dalla Calabria con circa 3.000 violazioni.
Tra le città guida la classifica tra quelle che hanno il maggior
numero di abusi edilizi Roma tallonata da Napoli.
Dalla relazione presentata dal vice-Ministro Ugo Martinat si rileva
che il grande abusivismo è in calo mentre è in crescita
l'abusivismo definito "per necessità" con un sensibile incremento
degli abusi legati alle ristrutturazioni edilizie.
Concludiamo precisando che Martinat ha dichiarato che "l'abusivismo
e norme disattese o ale interpretate hanno prodotto un profondo
cambiamento fisico del territorio e pertanto deve essere fatto ogni
sforzo per ripristinare la legalità e indirizzare correttamente la
pianificazione".
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