Ridisegnare e ampliare le funzioni ispettive sul lavoro. Istituire
più solida sinergia tra ministero, INAIL, Carabinieri, Inps e gli
altri enti interessati. Valorizzare la bilateralità. E,
soprattutto, attivare una funzione preventiva dei comportamenti
fraudolenti. Questi i messaggi forti lanciati nel corso della prima
conferenza nazionale sulla vigilanza in materia di lavoro, oggi a
Roma, e organizzata dalla direzione generale per l'Attività
ispettiva del ministero del Lavoro. L'incontro è stato aperto dal
ministro Maurizio Sacconi, che ha sottolineato la "forte
intenzione del dicastero di valorizzare il corpo delle forze
ispettive. Si tratta di rendere quanto più effettive le norme
costruite in questi anni per garantire il massimo livello di
inclusione in un paese che, purtroppo, registra ancora spazi di
occupazione regolare troppo bassi".
Il rappresentante del governo ha illustrato, così, i punti
nevralgici della recente circolare emanata in materia. "Si
tratta di una direttiva che ha l'ambizione di riformulare la
funzione ispettiva, senza mortificarla, ma anzi esaltandola",
ha sottolineato, evidenziando come le leggi promosse in questi anni
abbiano dato buoni risultati. "Le norme, però, devono essere
meglio applicate. Se Marco Biagi aveva un'ansia, era quella
dell'effettività della norma". Come fare, allora, per
aumentare l'efficacia dei controlli? "Le attività ispettive
debbono essere quanto più sinergiche tra di loro", ha aggiunto
il ministro. "Il nucleo dei Carabinieri del ministero, l'Inps,
l'INAIL e gli altri enti previdenziali devono avere funzioni quanto
più integrate". Altrettanto strategica è la selezione degli
obiettivi: "Serve programmazione, non possiamo agire solo sulla
base di impulsi contingenti". Infine, Sacconi ha sottolineato
una delle priorità più importanti da affrontare in questa sfida
complessa: "Per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul
lavoro raccomando agli ispettori di non fare considerazioni
formalistiche, ma sostanziali".
"Dal 2004, anno di approvazione della legge 124, sono cambiate
molte cose", ha sostenuto Paolo Pennesi, direttore generale
per l'Attività ispettiva del ministero. "Ora abbiamo 1.300
ispettori in più, entro breve ne avremo altri 250 e ne avremo in
più anche all'Inps: quindi la capacità di fare un salto culturale
esiste". I numeri, tuttavia, restano critici. "L'anno
scorso abbiamo fatto circa 400mila controlli, ma in Italia ci sono
5,5 milioni di imprese. Siamo un corpo ispettivo che con le sue
capacità non riesce a controllare nemmeno il 10% delle forze
produttive che insistono sul territorio", ha aggiunto,
concordando in merito alle nuove funzioni attribuite agli
ispettori: "Già nel 1947 in una convenzione dell'Ilo si
raccomandava la collaborazione e la prevenzione"
. Il direttore generale dell'INAIL, Alberto Cicinelli, ha
sottolineato poi il rafforzamento dell'attività ispettiva
dell'Istituto. "Abbiamo trasferito a questi incarichi 22
lavoratori che prima svolgevano funzioni amministrative, dopo aver
effettuato la necessaria riqualificazione". Gli ispettori
dell'Istituto passeranno, così, da 388 a 700 nel giro di due anni.
"Stiamo attuando una revisione del modello organizzativo della
vigilanza a livello sia nazionale sia territoriale, con il
potenziamento del ruolo delle sedi regionali", ha aggiunto
Cicinelli. "Gli ispettori devono essere sempre più
all'altezza del loro compito, capaci di lavorare in rete con
l'accesso alle diverse banche dati, sfruttando ogni innovazione
tecnologica".
"Negli ultimi quattro anni sono stati individuati circa 400mila
lavoratori totalmente in nero e circa 20mila aziende
sommerse", ha ricordato Vittorio Crecco, direttore
generale dell'Inps. "Sono stati più di 430mila i rapporti di
lavoro fittizi scoperti in agricoltura, con un risparmio di
prestazioni non erogate dall'Istituto per 912 milioni di
euro". Dal 2003 al settembre 2008 l'Inps ha ispezionato un
totale di 726mila aziende, individuandone 544mila non in
regola.
Fonte: INAIL
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