Con il Decreto Legislativo recante il nuovo Codice Ambiente
recentemente firmato dal Capo dello Stato ed in attesa di
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nella gestione dei rifiuti,
viene rafforzata l'impostazione per ambiti territoriali
ottimali.
Il decreto, con l'articolo 200, conferma la gestione integrata del
servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti urbani sulla base
di articolazioni territoriali strutturate (ATO).
Le singole Regioni, sentiti i Comuni e le Province, entro sei mesi
dall'entrata in vigore del Decreto legislativo, devono effettuare
le delimitazioni dei singoli ATO.
Le Regioni, poi, in riferimento a quanto previsto all'articolo 201
del Codice stesso, devono disciplinare le forme di cooperazione tra
enti locali ricadenti nel medesimo ATO, prevedendo che le stesse
costituiscano le autorità d'ambito.
Il servizio di gestione integrata dei rifiuti spetta all'Autorità
d'ambito che deve avere personalità giuridica e che organizza il
servizio e ne determina gli obiettivi.
All'Autorità d'ambito partecipano obbligatoriamente gli enti locali
che trasferiscono alla stessa le loro competenze in materia di
gestione integrata dei rifiuti.
Per ultimo ricordiamo che le Autorità d'ambito devono raggiungere
entro cinque anni l'autosufficienza nello smaltimento e che le
stesse, in riferimento all'articolo 202 del Decreto, devono
aggiudicare l'affidamento del servizio mediante gara realizzata nel
rispetto del quadro di criteri e principi dettati dall'articolo
113, comma 7 del DLGS n. 267/200.
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