La crisi spinge gli italiani in fuga dai mutui: pagare la rata crea
difficoltà serie all’84% degli italiani, tanto che per il 2009,
un’ampia fetta del 64% esclude categoricamente di accendere nuovi
mutui e solo l’8% si dichiara invece pronto a farlo. Ma già
quest’anno la rinuncia a rate, prestiti e mutui è forte e ha
riguardato il 50% degli intervistati.
Lo rivela un sondaggio Confesercenti-Swg, secondo il quale ogni
mese in media esce dalle tasche delle famiglie 478 euro, ma per il
23% degli intervistati la spesa lievita tra 500 e 1.000 euro,
mentre un altro 10% sborsa fra i 1.000 e i 2.000 euro. Salato il
tasso che emerge dal sondaggio: attorno al 7% quello medio, ma per
un italiano su 4 sale fra l'8% e il 20%.
Ma quante volte ricorrono gli italiani alle varie forme di
prestito? In media circa tre volte negli ultimi 3 anni, ma c’è
anche un 7% che vi ha fatto ricorso più di 5 volte. Due le
motivazioni principali: il 57% intendeva ridurre l’impatto del
pagamento; un altro 41% non era in possesso dell’intera cifra.
La “regina” dei desideri per i quali gli italiani sono disposti a
indebitarsi è, naturalmente, la casa.
Subito dopo viene l'auto. A seguire si rateizzano più
frequentemente le spese per elettrodomestici e mobili, computer e
altri prodotti tecnologici.
Per far fronte al mutuo o al prestito, le famiglie riorganizzano i
bilanci e per prima cosa tagliano le risorse per le vacanze (il
21%), quindi il tempo libero (20%).
Fino ad oggi i risparmiatori intervistati ritengono di aver perso
quasi il 17% in termini di rendimento dei propri investimenti
fatti. Il portafolio del risparmio degli italiani appare così
composto: il 22% in conti correnti, il 17% in fondi, il 15% in Bot
e altri titoli di Stato. Solo un 10% si è indirizzato verso le
azioni, mentre un 2% tiene addirittura i soldi in casa.
Tale fetta è però destinata ad accrescersi di almeno un punto nei
prossimi mesi, dominati - stando alle risposte date al sondaggio
Confesercenti-Swg - dalla preferenza dei risparmiatori per Bot e
titoli di Stato, per difendersi dalla crisi. Solo un 2% punterà ad
investimenti sulle materie prime e sull’oro in particolare. Ma la
prudenza dei risparmiatori italiani emerge anche da un'altra
percentuale: quella di chi non modificherà i propri investimenti,
pari all’11%. Nella tabella Confesercenti-Swg, le intenzioni degli
italiani per gli investimenti futuri:
TIPOLOGIA
INVESTIMENTO
|
%
|
BOT O ALTRI TITOLI
STATO
|
18
|
IMMOBILI
|
10
|
CONTI CORRENTI
BANCARI
|
9
|
FONDI
|
8
|
BUONI
POSTALI
|
7
|
AZIONI
|
7
|
C/C ON LINE ALTO
RENDIMENTO
|
5
|
POLIZZE
ASSICURATIVE
|
4
|
FONDI
PENSIONE
|
3
|
LI CONSERVERA' A
CASA
|
3
|
ORO
|
2
|
NON MODIFICHERA' INVESTIMENTI
|
11
|
ALTRO
|
2
|
NESSUNA TIPOLOGIA INVESTIMENTO
|
23
|
NON
SAPREI
|
12
|
Fonte:
www.demaniore.com
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