La Giunta regionale dell’Umbria ha preadottato, su proposta
dell’assessore regionale all’ambiente, Lamberto Bottini, la nuova
legge regionale in materia di lavori pubblici. Il testo,
“Disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di
regolarità contributiva per i lavori pubblici” ingloba e “abroga”
due “storiche” leggi regionali (la 19/86 su programmazione ed
esecuzione delle opere pubbliche e la 70/81 sui collaudi) e si
propone, è scritto nella relazione che lo accompagna, “l’obiettivo
ambizioso” di dettare “un insieme organico di norme per un campo di
azione molto ampio”.
In primo piano, nell’articolato, è la questione della sicurezza. La
lotta agli infortuni (come è noto l’industria delle costruzioni è
tra i comparti più martoriati dal fenomeno, in Umbria e in Italia)
e la tutela della salute sono perseguiti da vari dispositivi
contenuti nella legge e ne costituiscono, insieme al sostegno ed
alla qualificazione del settore, la filosofia ispiratrice. Il
criterio “ordinario” per l’aggiudicazione delle gare dovrà essere
quello della “offerta economicamente più vantaggiosa” che, di per
sè, fa riferimento e “valorizza” aspetti di natura sociale e
civile, non compresi o scarsamente compresi in una pura logica di
“massimo ribasso”. I soggetti aggiudicatori (Regioni e agenzie
regionali, enti locali e ASL, che avranno tra l’altro l’obbligo di
redigere una programmazione triennale, annualmente aggiornata, per
tutti i lavori di importo superiore ai 50mila euro, ma anche altri
soggetti che utilizzano fondi pubblici) saranno tenuti a valutare
soluzioni di risparmio energetico e di limitazione dei rischi sul
lavoro, l’utilizzo di materiali ecocompatibili o a impatto ridotto,
l’uso di materiali di risulta da precedenti demolizioni, l’impiego
di manodopera a tempo indeterminato.
Vengono estese anche ai lavori pubblici le norme in vigore per
l’edilizia privata (legge 1/2004) in materia di DURC e di verifiche
sulla congruità del numero di lavoratori impiegati. Saranno estesi
i controlli nei cantieri e, in quelli i cui lavori sono stati
aggiudicati con ribassi molto consistenti o anomali, saranno rese
costrittive altre misure, come la presenza continua del direttore
dei lavori, coprendo le spese necessarie con i ribassi conseguiti.
Da questi cantieri dovrà inoltre pervenire una relazione
trimestrale all’Osservatorio regionale dei contratti pubblici sulla
conduzione dei lavori e la sicurezza. I bandi pubblici per le gare
di appalto, ma anche gli avvisi e le lettere di invito, dovranno
indicare, in un computo specifico e separato, il costo per la
manodopera e per la sicurezza. Entrambi questi valori non potranno
essere compresi nei ribassi d’asta.
Un importante capitolo della legge è dedicato all’elenco regionale
prezzi. L’aggiornamento del prezziario regionale e dei costi per la
sicurezza avviene con le seguenti modalità: approvazione da parte
della Giunta entro il 31 ottobre di ciascun anno, pubblicazione in
Gazzetta ufficiale entro il 31 dicembre seguente; applicazione a
partire dal primo gennaio dell’anno successivo. In caso di “mora”
della Giunta sarà il dirigente regionale competente a provvedere
all’aggiornamento, prendendo a base l’indice ISTAT del precedente
mese di giugno.
Capitoli della legge sono dedicati a misure per la semplificazione,
la trasparenza e la qualificazione della committenza pubblica. E’
istituito, in questo ambito, il “Comitato tecnico-amministrativo
dei lavori pubblici”, che opererà in funzione di ausilio e
assistenza alle amministrazioni aggiudicatici per promuovere la
qualità dei progetti e degli interventi e risolvere problematiche
complesse in riferimento alle tematiche ambientali, sismiche, della
sicurezza e delle infrastrutture. Norme di “organizzazione
amministrativa” (riepilogo di procedure standard, elenchi di
professionisti per lavori di importo inferiore ai 100mila euro
ecc.) sono adottate a supporto dei soggetti aggiudicatori, specie
per quelli di dimensione più ridotta in rapporto alla complessità
delle opere. Per questi ultimi sarà incentivata la pratica
associativa ed è prevista, se richiesta, la “sussidiarietà” da
parte della Regione.
Il testo preadottato sarà avviato alla procedura partecipativa
formale prevista, prima di tornare all’esame della Giunta per la
definitiva approvazione e la presentazione alla discussione del
Consiglio regionale.
“I lavori pubblici e l’industria delle costruzioni costituiscono in
Umbria – ha detto l’assessore Bottini – parte fondamentale
dell’apparato produttivo e fonte primaria di reddito. Col testo che
abbiamo adottato la Regione si dota di un complesso organico di
misure che sostiene e promuove lo sviluppo del settore, attraverso
la scelta di una via che, rifuggendo da improponibili misure
autarchiche, fa della qualità, della trasparenza nella assegnazione
degli appalti e della sicurezza nei cantieri lo strumento primario
della competitività delle nostre imprese e della economia umbra. Le
legge – ha detto Bottini - adotta inoltre norme e misure
finalizzate a rendere più qualificato, snello e veloce il sistema
degli appalti pubblici e ad elevare la efficienza, la capacità di
progettazione, di esecuzione e realizzazione degli enti”.
a cura di www.regione.umbria.it
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