Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Altero Matteoli
ha trasmesso alle regioni una nuova bozza recentemente discussa
nella
Commissione Ambiente della Camera dei deputati ma il
Presidente della Conferenza delle Regioni,
Vasco Errani, ed
il Presidente della Regione Umbria,
Maria Rita Lorenzetti
(coordinatrice per l’edilizia residenziale pubblica per la
Conferenza delle Regioni) lo scorso 7 novembre avevano dichiarato
quanto segue:
“Apprendiamo dai resoconti parlamentari che il Sottosegretario alle
Infrastrutture e ai Trasporti, Mario Mantovani, ha affermato di
fronte all’VII Commissione della Camera che “
l'indisponibilità
delle regioni a discutere con il Governo i termini e il contenuto
della prescritta intesa ha fin qui reso impossibile l'emanazione
del DPCM attuativo del Piano Casa”. Siamo di fronte ad una
distorsione della verità e ad una manipolazione dei fatti”.
“Il sottosegretario Mantovani - proseguono Errani e Lorenzetti -
continua a ripetere affermazioni prive di fondamento, ignorando
quanto avvenuto nel corso di un recente incontro Governo-Regioni a
Palazzo Chigi.
Esiste infatti una intesa firmata il 2 ottobre dal presidente del
Consiglio e dal Presidente della Conferenza delle Regioni dove, fra
l’altro, si stabilisce che: “
Governo e Regioni concordano di
attivare un tavolo per la definizione e la gestione del “Piano
Casa”, nel rispetto delle rispettive competenze.
Siamo in attesa della convocazione da parte del Governo di questo
tavolo politico che abbiamo peraltro richiesto e sollecitato. Sarà
quella - affermano Errani e Lorenzetti - la sede per chiarire
l’attribuzione delle risorse in relazione alle competenze e per
ripristinare un clima di leale collaborazione istituzionale che
finora è mancato, come ha riconosciuto lo stesso Presidente del
Consiglio nell’incontro che ha avuto con le Regioni il 1° ottobre e
come dimostra la sottrazione delle risorse destinate alle regioni
per l’edilizia residenziale pubblica realizzatasi con il varo della
manovra estiva.
Risulterà evidente, anche al sottosegretario Mantovani, che la
realizzazione di questo confronto - concludono Errani e Lorenzetti
- è condizione imprescindibile affinché le Regioni possano poi
confrontarsi nelle opportune sedi sul DPCM attuativo del “piano
casa” .
Nella nuova bozza, inviata alle Regioni, sono state introdotte le
seguenti misure:
- possibilità per gli inquilini di acquistare gli alloggi
realizzati con il piano casa assegnati in affitto agevolato alla
scadenza del vincolo alla locazione che non potrà essere inferiore
a 10 anni;
- riconoscimento a Comuni e Regioni del ruolo di proponente del
programma;
- esplicita previsione di gare per selezionare i programmi
edilizi in concorrenza proposti da soggetti pubblici o
privati.
In particolare con la nuova bozza, la facoltà di acquisto degli
immobili verrebbe concessa agli inquilini, in forma individuale o
collettiva, ad un prezzo pari al costo iniziale dell'abitazione
rivalutato dell'inflazione reale registrata tra la data di rilascio
del certificato di agibilità e il momento dell'offerta, purché nei
loro confronti non si sia registrato un tasso di morosità superiore
al 5%. Alle stesse condizioni le case potranno essere acquisite dai
Comuni o, in ultima istanza, essere immesse sul mercato.
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