Nel corso del convegno “Il welfare in una società che cambia”,
organizzato all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione
del
Cinquantenario dell’Inarcassa, il vice-Presidente della
Commissione bicamerale di controllo sugli enti di previdenza
Nino lo Presti (Pdl) ha dichiarato: “Sto preparando un
emendamento che reinserisce i limiti tariffari sui servizi offerti
dai liberi professionisti, in particolare per ingegneri e
architetti, limiti che erano stati aboliti dalle leggi
Bersani”.
Sempre allo stesso convegno si sono trovati d’accordo con Lo Presti
sia il segretario della commissione giustizia della Camera
Pirluigi Mantini (Pd) che il presidente di Inarcassa
Paola Muratorio.
Pierluigi Mantini ha affermato di essere disposto a firmare
l’emendamento non appena presentato e tale convergenza di opinioni
dei due rappresentanti di maggioranza ed opposizione potrebbe far
pensare ad un accordo, entro l’anno per modificare la legge Bersani
nella parte che riguarda l’abolizione dei minimi tariffari.
Dal canto suo Paola Muratorio ha aggiunto che “La legge Bersani,
liberalizzando le tariffe, non ha migliorato ma semmai peggiorato
la concorrenza nelle professioni tecniche, visto che, in assenza di
paletti, nelle gare d’appalto si assiste a ribassi fino al 75%,
ottenuti o tagliando la qualità e la sicurezza del lavoro, o dalle
grandi società internazionali, lasciando fuori dalla porta tutti
gli altri professionisti”.
E’ intervenuto anche il presidnete dell’Antitrust
Giuseppe
Galasso che dopo aver comunicato come l’Antitrust abbia, ormai,
in via di approvazione l’indagine conoscitiva sull’adeguamento dei
codici deontologici dei professionisti alle prescrizioni della
Bersani, ha aggiunto che “Sotto molti aspetti ormai le indicazioni
della legge sono state recepite, anche se ci sono elementi, come la
pubblicità, sui quali alcune categorie stentano ancora ad
adeguarsi”.
Nel corso del convegno Inarcassa ha, anche, presentato un’indagine
svolta in collaborazione con il centro di ricerca Csef dalla quale
è emerso che laurearsi rapidamente e a pieni voti incide
notevolmente sul reddito dei futuri architetti e ingegneri, che
guadagneranno circa il 5% in più per ogni anno in meno impiegato a
prendere la laurea, e si porteranno a casa circa l'11,3% in più se
usciti dall'università con 110 e lode.
La ricerca ha evidenziato, anche, che "avere un genitore libero
professionista influenza la scelta professionale e la carriera dei
figli solo in 1 caso su 10, mentre molta più importanza sembra
avere l'impegno nello studio”; dato particolarmente significativo
“in tempi di polemiche su nepotismo e raccomandazioni”.
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