Si è svolto il 26 novembre scorso a Roma un Convegno promosso
dall’Istituto grandi infrastrutture (IGI) dal titolo “
La
qualificazione tra luci ed ombre” nel corso del quale è stato
fatto il punto sulla situazione della qualificazione, all’indomani
dell’entrata in vigore della norma del terzo Correttivo, che ha
portato a 10 anni il periodo di maturazione dei requisiti di
qualificazione.
L’apertura dei lavori è stata affidata a
Giuseppe
Zamberletti, presidente dell’IGI, che nella sua relazione ha
precisato come “Con questo Convegno, IGI celebra una sconfitta!
La sconfitta nella propria battaglia per un sistema di
qualificazione capace di premiare la professionalità e di mettere a
disposizione delle Amministrazioni imprese dotate di organizzazione
e di esperienza.
Con l’allargamento a 10 anni del periodo di maturazione dei
requisiti si è codificata la rinuncia a qualificare il settore. La
sconfitta dell’IGI è tanto più bruciante, perché è subentrato il
rimpianto per l’Albo Nazionale Costruttori, che, all’indomani della
sua costituzione, venti anni fa, giudicavano responsabile di un
mercato sopravvalutato e, per ciò, causa di alterazione della
concorrenza.”
Il Presidente Zamberletti ha continuato precisando che “Le stazioni
appaltanti, private come sono della possibilità di incidere sulla
selezione qualitativa dei propri concorrenti, sono prigioniere di
un sistema che non è riuscito ad attuare nemmeno quella misura
minima introdotta dal secondo Correttivo, che consisteva nel
riportare sull’attestazione i requisiti che avevano permesso il
rilascio del relativo certificato.” E si è dimostrato
particolarmente preoccupato del tentativo “di ingabbiare anche i
servizi e le forniture in un meccanismo che, se ci pensiamo bene, è
la negazione della par condicio, che dovrebbe governare la gara. Se
infatti il mio concorrente è stato attestato da una SOA seria ed io
da una SOA che non si ispira allo stesso rigore, le nostre
reciproche posizioni sono sbilanciate.”
All’intervento di Zamberletti hanno fatto seguito le relazioni di :
- Aldo Ancora, delle Poste Italiane, sui sistemi di
qualificazione nei settori speciali;
- Antonio Bargone, presidente Unionsoa, sui problemi
applicativi del terzo Correttivo 3, nella prospettiva delle
SOA;
- Salvatore Cacace, Consigliere di Stato sulla natura
giuridica delle SOA;
- Adriana Cimino, dell’Autorità per la vigilanza sui
contratti pubblici, sulla revoca delle autorizzazioni e delle
attestazioni ed i soggetti investiti della funzione e delle
procedure;
- Giancarlo Farinelli, della Direzione Generale per la
regolazione dei lavori pubblici Ministero delle Infrastrutture,
sulla qualificazione nelle infrastrutture strategiche;
- Velia Leone, avvocato del Foro di Roma sull’articolo 52
della Direttiva.
In definitiva sembrerebbe che le modifiche introdotte dal decreto
legislativo n. 152/2008 (terzo correttivo al Codice dei contratti)
abbiano diluito ancora di più la validità e l’efficacia del sistema
vigente (soltanto) in Italia, basato sulle SOA.
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