Professionisti, imprese e normali consumatori uniti contro la
manovra messa a punto dal Governo con il decreto legge 185/2008,
che di fatto limita fortemente l'utilizzo delle detrazioni del 55
per cento previste per le spese di riqualificazione energetica,
previste dai commi da 344 a 347 della legge 27 dicembre 2006, n.
296.
Come già scritto in un nostro precedente articolo (
leggi news), il comma 7, art.
29 del dl 185/2008:
- limita la quota di agevolazioni previste a 82,7 milioni di euro
per l'anno 2009, a 185,9 milioni di euro per l'anno 2010, e 314,8
milioni di euro per l'anno 2011;
- inserisce la clausola del silenzio-rifiuto all'invio della
domanda per la fruizione dell'agevolazione.
Ma ancora peggio, la manovra pone una serie di ostacoli e
limitazioni che renderanno alle famiglie molto difficile l'accesso
alla detrazione fiscale del 55%, annullando di fatto i benefici
fiscali ottenuti con le Leggi Finanziarie 2007 e 2008, che
finalmente disponevano norme coerenti con la necessità di far
risparmiare le famiglie, attraverso il miglioramento
dell'efficienza delle proprie abitazioni.
Oltre all'invio consuntivo dell'Enea e della documentazione,
infatti, si dovrà inviare apposita domanda per via telematica
all'Ufficio delle Entrate e sperare che i fondi stanziati per
l'anno dell'investimento non siano già terminati.
"È sorprendente che un Decreto Legge varato in funzione
anticrisi dell'economia nazionale disponga, di fatto, la forte
riduzione dell'attività per il 2009 ed il 2010 di un settore
innovativo e trainante come quello del risparmio energetico",
ha dichiarato
Sergio Silvestrini, Segretario Generale della
CNA.
"In un momento di stagnazione dell'economia - continua
Silvestrini -
mettere un plafond all'utilizzo
dell'agevolazione fiscale e, cosa ancora più grave, introdurlo
anche per il 2008 significa incrinare ulteriormente la fiducia in
chi pensava di fare un investimento di contenimento energetico nel
2009.
"Oltretutto - conclude
Silvestrini -
è poco
comprensibile che un decreto motivato da interventi a sostegno
delle imprese e dei consumi, per fronteggiare la crisi attuale,
contenga disposizioni che penalizzano uno strumento che interviene
positivamente su uno dei fattori strategici del nostro sviluppo
futuro. Infatti, la CNA è convinta che gli investimenti nelle
infrastrutture e nelle costruzioni, oltre a rispondere a bisogni
reali del paese, abbiano anche una forte valenza in termini di
rilancio dello sviluppo".
In realtà il Governo sembra aver fatto il primo dietro
front, quanto meno sulla
retroattività della norma e, come affermato dal Ministro
Giulio Tremonti:
”La retroattività non ci può essere e
il Parlamento la correggerà ma voglio sul futuro ribadire un
criterio: il crediti di imposta non sono e non possono essere un
bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come
bancomat”.
Tremonti ha, comunque, definito
incivile l'introduzione di
crediti di imposta non sufficientemente coperti ribadendo che con
l’attuale governo questo non accadrà e che se ci sarà la
possibilità di finanziarli il Governo lo farà.
Ma la marcia indietro del Governo non ha, chiaramente, soddisfatto
appieno gli operatori del settore e come dichiarato da
Edoardo
Zanchini, responsabile energia di
Legambiente:
”Se il Parlamento toglierà la retroattività dalla norma che
introduce modifiche al bonus fiscale del 55% sugli interventi di
risparmio energetico, i consumatori che hanno investito in
tecnologie pulite vedranno rispettati i loro diritti ma nulla
cambia per le imprese del settore e per la lotta ai cambiamenti
climatici”.
“Con questa norma – continua
Zanchini –
si
condanna concretamente tutto quel settore dell’industria più
innovativa, capace di garantire occupazione e sviluppo
rappresentato dalle aziende delle rinnovabili. Ma non solo. Come
potremo affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e raggiungere
gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti se
smantelliamo quel poco di normativa esistente a sostegno delle
fonti pulite e dell’efficienza?”
Intanto la manovra varata ha avuto le prime ripercussioni sul
mercato del risparmio energetico, con conseguenti
perplessità e sfiducie da parte di professionisti, imprese
e soprattutto numerose famiglie che hanno investito in questi anni
sul risparmio energetico. Nell’incertezza molte attività
si stanno fermando nell'attesa che si cambi definitivamente questa
inutile oltre che dannosa manovra.
Facciamo sentire la nostra voce.
Per fare conoscere la tua testimonianza, la tua esperienza
personale o per ragionare seriamente su ciò che sta accadendo
clicca su seguente link o scrivi a publimarketing@lavoripubblici.it
STOP ALL'ART. 29 DL
185/2008
© Riproduzione riservata