Il Libro Unico del Lavoro rappresenta, anche simbolicamente,
un importante banco di prova di una più ampia strategia di
semplificazione della gestione dei rapporti di lavoro che il
Governo Berlusconi ha intrapreso con convinzione sin dall'avvio
della legislatura.
L’entrata in vigore del decreto ministeriale 9 luglio 2008
ha già consentito la piena operatività del Libro Unico, introdotto
con la manovra di giugno e chiamato a sostituire, dopo oltre
quarant’anni di vincoli formali e burocratici, i libri matricola e
paga e con essi una pletora di altri libri obbligatori esistenti
nei diversi settori (spettacolo, autotrasporto, agricoltura).
Il Ministero ha tempestivamente provveduto emanare una circolare,
la numero 20 del 21 agosto 2008, volta a chiarire i primi dubbi
operativi e a garantire una ottimale gestione del periodo
transitorio dal vecchio al nuovo regime. Ricordo, peraltro, che
l'esordio del Libro unico del lavoro è previsto per il 16 febbraio
del prossimo anno.
Con l'avvicinarsi della scadenza del regime transitorio sono stati
sollevati da più parti nuovi e ulteriori quesiti di carattere
squisitamente tecnico e di dettaglio a cui risponde ora punto per
punto il Vademecum che affido a operatori, imprese e loro
consulenti al fine di aiutarci a conseguire, in un periodo non
facile per il Paese, un obiettivo a portata di mano e che, secondo
le stime effettuate, potrà garantirci circa 4 miliardi di euro di
risparmi di sistema.
Maurizio Sacconi Ministro del Lavoro della Salute e delle
Politiche sociali
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