Il sistema delle costruzioni chiede lo stralcio dell’articolo 29
del dl 185/08.
La decisione del governo di inserire nel dl anticrisi l’articolo 29
comporta di fatto l’eliminazione dal nostro ordinamento degli
incentivi per promuovere gli interventi mirati al risparmio
energetico. Si tratta di una scelta incomprensibile rispetto sia
all’urgenza di sostenere l’economia reale del Paese nonché rispetto
agli stessi obiettivi di contenimento dei consumi di energia
fissati dal protocollo di Kyoto.
ANCE, ANIE, ANIMA, ASSISTAL,
FEDERBETON, FEDERCHIMICA, FEDERLEGNO ARREDO,
FINCO e OICE esprimono congiuntamente forte
contrarietà del sistema delle costruzioni al sostanziale
depotenziamento dell’incentivo del 55% per il risparmio energetico
deciso dal governo.
E’ necessario che il governo riveda questa scelta stralciando
l’articolo 29 dal testo del provvedimento. Se ciò non avverrà ne
deriveranno pesantissime conseguenze per l’economia complessiva del
Paese. La norma infatti colpirà duramente non solo l’ampio tessuto
imprenditoriale che opera in questo comparto, con gravi conseguenze
anche a livello occupazionale, ma anche le tantissime famiglie che
hanno in programma di realizzare, o hanno già realizzato,
interventi di riqualificazione energetica della loro abitazione
contando sui benefici previsti.
Né possono bastare le ultime, seppur positive, dichiarazioni del
ministro Tremonti, che ha annunciato l’intenzione di eliminare
la retroattività al 2008 delle nuove norme, dal momento che si
tratta di un atto dovuto nei confronti dei contribuenti, che non
possono vedersi cambiare le regole in corsa.
La sostanza del provvedimento, semplicemente rimandata di un anno,
non cambia. E questo significa che il governo sta decidendo di
fatto di annullare un incentivo che in due anni di operatività ha
permesso più di 200.000 interventi (138.000 nel solo 2008
per una spesa di circa 1.950 milioni di euro) e che invece, già a
partire dal 2009, per effetto dei limiti di spesa imposti
dall’articolo 29, non darebbe vita a più di 35.000 interventi.
Un provvedimento anticrisi che voglia concretamente arginare gli
effetti della grave situazione economica, dovrebbe al contrario
promuovere investimenti proprio nel settore - quello appunto delle
costruzioni - che rappresenta da sempre un forte traino per il
motore economico del Paese e il 20% del PIL nazionale. Una politica
peraltro pubblicamente condivisa e più volte annunciata dallo
stesso Presidente del Consiglio.
Fonte: www.ance.it
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