Il blocco dei pagamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche
per i lavori eseguiti a causa del Patto di stabilità interno,
stanno mettendo a serio rischio la sopravvivenza di molte imprese,
schiacciate da una pericolosa crisi di liquidità, dalla stretta
creditizia, conseguente alla crisi economica in corso, e dalle
imminenti scadenze fiscali e contributive.
Alla Camera dei Deputati è stato approvato un emendamento al
Disegno di Legge Finanziaria 2009, confermato dal Senato, che
introduce, all'art. 2, comma 41, lettera f), una deroga per il 2008
al Patto di Stabilità Interno, escludendo dalle sanzioni gli Enti
Locali "virtuosi'' che hanno effettuato i pagamenti relativi ad
investimenti pubblici già realizzati, superando i limiti imposti
dal Patto.
Come Ance abbiamo fin da subito apprezzato questa disposizione, che
nel merito accoglie le nostre richieste, ma abbiamo subito
evidenziato come la norma non sia risolutoria.
La modifica, infatti, essendo inserita nel Disegno di legge
Finanziaria, risulta inefficace dal punto di vista operativo, in
quanto la deroga sarà effettiva dal momento dell'entrata in vigore
della legge, ovvero non prima di gennaio 2009.
Abbiamo chiesto pubblicamente che la norma, già approvata da un
ramo del Parlamento, venisse stralciata dal Disegno di Legge
Finanziaria ed inserita in un decreto-legge con efficacia
immediata.
Ma questa scelta finora non è stata adottata.
Il rischio di fallimento di molte imprese, impone al Governo e al
Parlamento un'assunzione di responsabilità immediata, un atto
formale, una dichiarazione ufficiale, che autorizzi gli Enti
Locali, nelle more dell'entrata in vigore della Legge finanziaria
2009, a far fronte ai pagamenti dovuti alle imprese per i lavori
eseguiti secondo quanto previsto dal citato art. 2, comma 41,
lettera f) del Disegno di Legge finanziaria 2009.
Questa soluzione, da adottare nel più breve tempo possibile,
risponderebbe ai problemi di grave liquidità delle imprese e
renderebbe operativa la norma voluta dal Governo.
Se non si provvederà in tal senso le conseguenze saranno gravissime
per il settore delle costruzioni e per l'intera economia.
Fonte: ANCE
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