Nuove ombre coprono la Regione Sicilia per quanto concerne tre casi
di affidamento di servizi idrici e ambientali avvenuti. La
segnalazione dall'Autorità di vigilanza della concorrenza e dei
mercati, partita a seguito delle diverse segnalazioni pervenute da
parte di enti e associazioni, riguarda:
- la gestione dei servizi d'igiene ambientale da parte
nell'Ambito Territoriale Ottimale Trapani 2;
- l'affidamento del servizio idrico integrato nell'Ambito
Territoriale Ottimale n. 8-Siracusa;
- l'affidamento del servizio idrico integrato effettuato dal
Consorzio Ambito Territoriale Ottimale 2-Acque Catania.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell'esercizio
dei poteri di segnalazione di cui all'articolo 22 della legge 10
ottobre 1990, n. 287, ha pubblicato la segnalazione nel Bollettino
n. 42 dello scorso 11 dicembre, entrando nel merito di ogni punto
ed in particolare:
- per quanto concerne l'ATO Trapani 2, si fa riferimento alla
gestione dei servizi d'igiene ambientale da parte della società
Belice Ambiente S.p.A., sulla base di un affidamento non rientrante
in nessuna delle tipologie previste dalla legge. Tale impresa, che
risulta essere a capitale interamente pubblico e partecipata da una
pluralità di enti locali ricompresi nell'ATO Trapani 2, ha infatti
ottenuto l'affidamento dei servizi secondo modalità
in
house sulla base di una delibera non dei singoli Comuni -
ovvero da un'eventuale autorità di ambito rappresentante i diversi
enti locali - bensì dall'assemblea dei suoi stessi soci, ma in
veste di partecipanti a un'impresa di natura privatistica;
- per quanto concerne l'ATO Siracusa 8, si fa riferimento
all'affidamento del servizio idrico integrato da parte del
Consorzio composto dai diversi enti locali ricompresi nell'ATO.
Nello specifico, l'affidamento sarebbe avvenuto con trattativa
negoziata a vantaggio di un raggruppamento temporaneo d'imprese che
avrebbe presentato una fideiussione poi risultata invalida, senza
che da ciò sia conseguita revisione alcuna dell'affidamento.
Soprattutto, l'affidamento parrebbe aver determinato una peculiare
commistione tra gestione di servizi e realizzazione di opere, in
quanto il soggetto gestore del servizio dovrà provvedere
direttamente, anche a mezzo dei suoi soci, all'esecuzione dei
lavori connessi e funzionali alla gestione individuati nel piano
d'ambito.
- l'ultimo caso dell'ATO Catania 2 riguarda l'affidamento del
servizio idrico integrato effettuato nei confronti di una società
con capitale interamente detenuto dalla Provincia di Catania, cui
ha poi fatto seguito una controversa gara per la selezione di un
socio privato che ne rilevasse il 49%, e che nuovamente riproponeva
la questione della commistione tra gestione di servizi e
realizzazione di opere. Al proposito, risulta come il Consiglio di
Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia abbia statuito
l'illegittimità dell'affidamento (sentenza n. 589/06 del 27 ottobre
2006), ma la pronuncia non avrebbe poi dispiegato effetti in quanto
non ne sarebbe stata richiesta l'esecutività a fronte di un
sopravvenuto accordo tra Consorzio e amministrazione provinciale
competente.
Come evidenziato dall'Autorità nella segnalazione, i casi sopra
esposti riguardano la questione del debito perseguimento di un
assetto dei servizi pubblici rispettoso della concorrenza, in vista
di gestioni più efficienti ed economiche, alla luce, facendo
particolare attenzione al primo caso, di quanto disposto
dall'articolo 23-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133, ove si
sottopongono gli affidamenti secondo modalità
in house a
un giudizio di più rigorosa legittimità e opportunità (v. commi 3 e
4), e più in generale tenuto conto della necessità che le procedure
di gara determinino a tutti gli effetti il miglior confronto
concorrenziale per l'affidamento di servizi pubblici.
La segnalazione dell'Autorità si è conclusa con l'auspicio che tali
evidenti infrazioni inducano gli enti competenti a un'accurata
revisione di quanto in precedenza provveduto in materia di
affidamenti di servizi pubblici locali di rilevanza economica, al
fine di pervenire a un impianto più trasparente e uniforme della
disciplina a livello nazionale.
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