Sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n. 54 del 24
novembre scorso è stata pubblicata la
legge regionale 20
novembre 2008, n. 15 recante “Misure di contrasto alla
criminalità organizzata”.
L’articolo 2 della legge è rubricato come “Conto unico per gli
appalti” e recita testualmente:
“
1. Per gli appalti di importo superiore a 100 migliaia di
euro, i bandi di gara prevedono, pena la nullità del bando,
l'obbligo per gli aggiudicatari di aprire un numero di conto
corrente unico sul quale gli enti appaltanti fanno confluire tutte
le somme relative all'appalto. L'aggiudicatario si avvale di tale
conto corrente per tutte le operazioni relative all'appalto,
compresi i pagamenti delle retribuzioni al personale da effettuarsi
esclusivamente a mezzo di bonifico bancario. Il mancato rispetto
dell'obbligo di cui al presente comma comporta la risoluzione per
inadempimento contrattuale.
2. I bandi di gara prevedono, pena la nullità degli stessi,
la risoluzione del contratto nell'ipotesi in cui il legale
rappresentante o uno dei dirigenti dell'impresa aggiudicataria
siano rinviati a giudizio per favoreggiamento nell'ambito di
procedimenti relativi a reati di criminalità organizzata.
3.
Gli enti appaltanti verificano il rispetto degli obblighi di cui ai
commi 1 e 2.”
Non vogliamo minimamente entrare nel merito del problema legato
alle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti di
opere pubbliche ma crediamo che la soluzione di tale problema non
può danneggiare un comparto che, già da alcuni mesi, rischia il
collasso.
La citata legge n. 15 è già in vigore nella Regione siciliana e,
pertanto,
tutti i bandi di gara, di importo superiore a 100.000
Euro, nei quali non sia previsto l’obbligo dell’aggiudicatario
di aprire un conto corrente sul quale fare confluire tutte le somme
relative all’appalto sono nulli.
Immaginiamo, pertanto, che si aprirà una stagione di contenzioso
nella quale le imprese che non si aggiudicano le gare, se il bando
non rispetta la citata legge n. 15, potranno fare ricorso avendo
notevole possibilità che i giudici dichiarino la nullità del bando
stesso.
Ma quello che più ci preoccupa è l’obbligo per l’aggiudicatario di
avvalersi di tale conto unico per tutti le operazioni dell’appalto,
compresi i pagamenti al personale che devono essere effettuati
soltanto con bonifico bancario; tale sistema implica, dunque, che
ogni dipendente dell’impresa (anche l’operaio) dovrà munirsi di un
conto corrente sul quale fare confluire le proprie retribuzioni con
un aggravio economico per ogni singolo operaio o dipendente in
genere dovuto alla tenuta del conto stesso e alla possibilità di
poter usufruire del frutto del proprio lavoro con qualche giorno di
ritardo.
Ovviamente mentre siamo d’accordo con tutti quei sistemi che
possano limitare le infiltrazioni della criminalità organizzata
negli appalti non siamo d’accordo con le soluzioni che tentano di
raggiungere lo scopo provocando danni ad un comparto economico che
già di per sé è al collasso e non crediamo le infiltrazioni possano
essere eliminate con i pagamenti dei salari dei dipendenti e degli
operai effettuati esclusivamente con bonifico bancario.
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