Incentivi tecnici pubblica amministrazione: ritorna il 2%

24/12/2008

Il comma 8 dell'articolo 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, è abrogato.
Con questa azione democratica il Parlamento ha posto fine a quella che ormai appariva una vera e propria “disuguaglianza sociale” che dall’estate scorsa stava fortemente penalizzato la professionalità di tanti tecnici che operano all’interno degli uffici della pubblica amministrazione. Il pericolo che dal 1 gennaio 2009 il compenso sarebbe stato ridotto ad un misero 0,50% è stato scongiurato.

Il Governo ha dovuto fare un passo indietro e il successo di questa operazione arriva dalle battaglie condotte dall’U.N.I.T.E.L. (Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali) che ha tenacemente sbarrato la strada a chi in un modo o nell’altro aveva già stabilito tutto a priori con il beneplacito di tanti “notabili”che solitamente siedono in quei tavoli ove si decidono le sorti di questo paese.
Come Presidente nazionale dell’UNITEL, associazione che mi onoro di rappresentare, fin dal primo momento ho ritenuto opportuno battermi con le mie sole ed umili forze per contrastare l’ingiusta manovra varata durante l’estate.
Non si poteva stare inermi di fronte ad una questione di primaria importanza che metteva tutta la categoria dei tecnici locali dinanzi ad una disparità dagli esiti catastrofici. Oltre alla mortificazione professionale del tecnico dell’ente locale si andava incontro anche ad una esternalizzazione di tutti quei servizi che non facevano altro che appesantire economicamente l’ente pubblico. Sarebbe stato deplorevole non vedere, non rendersene conto. Da qui il dovere di UNITEL di offrire risposte a una dura realtà che improvvisamente ci siamo trovati a dover affrontare da soli.

La manifestazione pubblica, che come associazione abbiamo indetto lo scorso 28 ottobre a Napoli presso il Real Albergo dei Poveri, è servita per sensibilizzare l’opinione pubblica a scongiurare questa disparità, “disuguaglianza sociale”. L’evento è stato un successo di pubblico di addetti ai lavori a cui i media hanno riservato però una sufficiente accoglienza: tiepida la risposta dei tanti esponenti di Governo e delle organizzazioni professionali invitati. Tra gli invitati il parlamentare Aurelio Misiti, una vita spesa da tecnico e già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha abbracciato fin da subito le ragioni di UNITEL.
Non è un caso se è stato proprio lui il primo firmatario della proposta di abrogazione del comma “incriminato” durante la seduta per la conversione in legge del dl 162/08 alla Camera dei Deputati il 17 dicembre scorso. Ed insieme a lui desidero ringraziare i tanti che hanno preso a cuore la questione manifestando, ognuno con le proprie competenze, il proprio dissenso a questa spaccatura professionale tra tecnici interni e tecnici esterni dentro gli uffici p.a.

Dispiace costatare che, come spesso accade, le cronache hanno dato maggior risalto alle polemiche piuttosto che alle visioni condivise che si sono sviluppate attorno la questione. E’ chiaro che si tratta di un criterio che non riesce mai a cogliere la sostanza dei fatti. Ed i fatti da considerare, in estrema sintesi, sono due: il primo è che ogni ufficio tecnico ha garantito sempre i risultati durante le tre fasi di progettazione, direzione e collaudo. Ed in secondo luogo, c’è da precisare che molti tecnici (architetti, ingegneri, geometri), che lavorano negli uffici tecnici della p.a, sono da considerarsi professionisti di eguale dignità a tutti gli altri, che in molti casi hanno conseguito un esame di abilitazione alla professione. Quindi, appartenenti ad un ordine professionale che sentono di dover rigorosamente rappresentare.

Bernardino Primiani
Presidente nazionale UNITEL


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