Nonostante le diverse critiche su più fronti, continua il suo iter
di approvazione la riforma partita dal Comitato Nazionale dei
Delegati di Inarcassa che , nelle riunioni del 25-26-27 giugno e
del 21-22 luglio 2008, ha deliberato un articolato pacchetto di
modifiche statutarie che costituisce il punto di arrivo di un lungo
confronto, avviato fin dall'aprile del 2006 in seno agli Organi
Collegiali, volto ad assicurare la sostenibilità di lungo periodo
del sistema previdenziale della Cassa.
Come si legge in una nota di Inarcassa:
Mentre nel breve-medio
periodo il sistema previdenziale di Inarcassa non evidenzia
problemi di stabilità, nel lungo termine sia i Bilanci tecnici sia
le ricerche scientifiche interne ed esterne alla Cassa attestano
una situazione di tendenziale squilibrio dovuto al deterioramento
del rapporto degli iscritti sui pensionati. L'allarme lanciato è
chiaro: al momento del pensionamento delle coorti più giovani degli
iscritti il sistema attuale di Inarcassa, in assenza di correttivi,
non è più sostenibile.
La riforma di Inarcassa è nata dunque per far fronte al periodo di
crisi che investe il nostro Paese e per soddisfare tre esigenze:
- garantire la sostenibilità dei conti della Cassa nel
lunghissimo periodo;
- mantenere livelli adeguati alle pensioni;
- introdurre delle prestazioni di natura assistenziale.
Ricordiamo che la riforma prevede:
- innalzamento progressivo dell'aliquota di contribuzione
soggettiva pari ad un punto percentuale all'anno (dall'attuale 10%
al 14,5% dopo quattro anni), con destinazione di una quota pari
allo 0,5% al finanziamento di attività assistenziali; l'aumento del
contributo minimo soggettivo dagli attuali 1.200 euro fino a 1.800
euro, gradualmente in cinque anni e successivamente rivalutati
annualmente in proporzione alle variazioni dell'indice ISTAT;
maggiori agevolazioni per i giovani fino a 35 anni;
- raddoppio dell'aliquota di contribuzione integrativa
dall'attuale 2% al 4%, con adeguamento annuo del contributo minimo
in base all'indice ISTAT;
- introduzione di soglie limite per la convalida dell'anno di
anzianità ai fini del calcolo della pensione con metodo retributivo
(6.000 euro per reddito IRPEF o 10.000 euro per volume IVA); nel
caso di mancato raggiungimento di una delle due soglie limite, la
pensione risulterà costituita da: a) una quota calcolata con metodo
retributivo per le annualità con dichiarazioni IRPEF o IVA
superiori alle soglie limite; b) una quota calcolata con metodo
contributivo per le annualità con dichiarazioni IRPEF e IVA
inferiori alle predette soglie;
- allungamento del periodo di riferimento per il calcolo del
reddito medio pensionabile, dai migliori 20 redditi degli ultimi 25
dichiarati (a regime nel 2009) ai migliori 25 redditi degli ultimi
30 dichiarati (a regime nell'arco di un quinquennio);
- nuovi requisiti per il pensionamento di anzianità (con
l'introduzione di quote, date dalla somma tra età e anzianità
contributiva, che a regime dovranno risultare pari almeno a 98) con
una riduzione della pensione in base all'età di pensionamento (dal
17,3% per i 58 anni al 3% per i 64 anni). Agli iscritti che,
all'entrata in vigore delle suddette norme, avranno età ed
anzianità pari, rispettivamente, ad almeno cinquantacinque e trenta
anni di versamenti verrà applicata la normativa attuale.
Per la decorrenza effettiva delle modifiche si deve attendere
l'approvazione da parte dei Ministeri Vigilanti; pertanto la data
dell'entrata in vigore della Riforma può non coincidere con
l'inizio del 2009.
In allegato le tabelle che descrivono la riforma.
Ricordiamo, infine, la raccolta firme lanciata lo scorso 18
novembre dall'
Ordine degli Architetti P.P.C della provincia di
Agrigento, per chiedere la revoca e la revisione della riforma
INARCASSA.
In un'intervista rilasciata alla redazione di LavoriPubblici.it il
Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti
della Sicilia e dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Procincia
di Agrigento
Arch. Rino La Mendola, pur comprendendo il
disagio economico che in questo periodo INARCASSA è costretta ad
affrontare, ha affermato che
"Pur essendo ben consapevoli delle
difficoltà che INARCASSA è costretta a superare per garantire la
sostenibilità dell'Ente, nel rispetto delle attuali norme in
materia di previdenza siamo certi anche che sia stata esasperata,
oltre ogni previsione, la pressione contributiva a carico dei
liberi professionisti ingegneri e architetti che rappresentano, in
questo momento, una categoria in sofferenza a causa della
progressiva crisi del mercato del lavoro di settore e a causa di
una normativa sull'affidamento degli incarichi professionali,
fondata essenzialmente su parametri selettivi di tipo quantitativo
come la valutazione del fatturato o del ribasso dell'onorario;
parametri che continuano a mortificare la loro
professionalità".
"In tale momento di grave crisi del settore, - ha
proseguito il
Presidente La Mendola -
troviamo davvero
esagerato un repentino aumento del contributo soggettivo che, in
tre anni, passerà dal 10% al 14,5% (aumento del 45%); mentre il
contributo integrativo verrà aumentato dal 2% al 4% (aumento 100%)
entro il 1 gennaio 2009".
Il Presidente
La Mendola ha sottolineato come
"La
riforma, appena approvata punisce i professionisti che non
raggiungono il reddito di 10.000 euro annui, i quali rappresentano
proprio la parte più debole della categoria, che, al contrario,
dovrebbe essere maggiormente aiutata".
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