“Si” definitivo della Regione Sicilia e del ministro all’Ambiente
alla costruzione del
rigassificatore a Porto Empedocle (Ag).
Ad annunciare l’ennesimo megaimpianto “energetico” siciliano dopo
quelli di Augusta, Priolo e Augusta ed il via allo sfruttamento
della costa agrigentina a fini industriali l'amministratore
dell’Enel, l’ente che da sola detiene il 90% del pacchetto
finanziario del progetto.
Il rigassificatore potrà entrare in funzione in 40-50 mesi
dall'inizio dei lavori. Avrà un
costo 600 milioni di euro ed
una capacità di
8 miliardi di metri cubi di gas. Soltanto il
10% del mercato è italiano. Il rigassificatore verrà utilizzato per
l’attracco, lo stoccaggio e la distribuzione di gas congelato
nigeriano. Non si escludono approvvigionamenti dall’Algeria,
l'Egitto, il Qatar e gli Emirati Arabi.
“L’accordo – si commenta al Comune di Porto Empedocle - raggiunto
sulle misure compensative con Enel produzione, Enel Trade e Nuove
Energie è di portata storica ed unica; si prevedono per le casse
comunali 13 Milioni di Euro negli anni di cantiere più 2 Milioni di
Euro all’anno per l’intera durata dell’impianto (circa 30 anni).
Inoltre la società proponente si è impegnata a realizzare una serie
di interventi strutturali per un valore di 80 Milioni di Euro
relativi alla banchina crocerista, alla riconversione della
centrale Enel, al dragaggio di manutenzione del porto empedoclino,
e al diritto alle frigorie”.
"L'approvazione di questo progetto - è invece il commento di
Legambiente siciliana - rappresenta una sconfitta per la
politica italiana che ancora una volta svende il proprio territorio
ai grandi soggetti industriali chiedendo in cambio le solite
elemosine. Enel realizzerà un impianto che provocherà un danno
irreversibile per tutto il comprensorio della Valle dei
Templi".
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