INDAGINE DELL’ANCE

27/01/2009

L’analisi dei ritardi con cui le Amministrazioni Pubbliche sono solite adempiere i propri obblighi contrattuali nei confronti delle imprese impegnate nel settore delle costruzioni assume un interesse maggiore alla luce dell’attuale crisi economica. Questa “cattiva pratica”, pratica che sembra ormai essere diventata un’abitudine consolidata nei rapporti della P.A. con i privati, offre un motivo di instabilità in più per le imprese, già costrette a confrontarsi con un difficile scenario macroeconomico, caratterizzato da prospettive future incerte circa la produzione e da crescenti difficoltà di accesso al credito. Va da sé che l’allungamento dei tempi nei pagamenti per lavori effettuati, causato da una serie di problematiche e di inefficienze non ascrivibili al comportamento delle imprese, finisce col gravare interamente sul bilancio delle imprese stesse, mettendo a rischio la loro attività in un momento alquanto delicato.

L’Ance ha voluto realizzare un’indagine presso le imprese associate per valutare la consistenza del fenomeno dei ritardati pagamenti ed individuarne le cause. I risultati di questa indagine offrono un quadro complessivo preoccupante poiché spesso i tempi d’attesa delle imprese si dilatano paurosamente a causa delle inefficienze della Pubblica Amministrazione e del Patto di Stabilità Interno.
Il Patto di Stabilità Interno per Regioni ed Enti locali risulta essere per il 46,3% delle imprese la causa del ritardo nei pagamenti.
Questo problema è stato al centro dell’azione dell’Ance nel corso del 2008.

Le ultime modifiche alle regole del Patto, previste nella Legge Finanziaria per il 2009, pur apprezzabili, non sembrano essere risolutive.
Appare opportuno evidenziare che le imprese di costruzione che hanno realizzato lavori per conto delle Amministrazioni pubbliche sono loro creditrici e vanno pagate con puntualità, onorando i contratti senza rinvii né ritardi.
E se queste Amministrazioni hanno superato i limiti imposti dal Patto di Stabilità Interno è impensabile che siano le imprese a pagare il costo del deficit della pubblica amministrazione.

In allegato è disponibile il documento completo.

Fonte: www.ance.it


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