Il settore delle costruzioni in Italia assisterà nel 2009 a una
riduzione dei livelli produttivi, con conseguenze stimate
dall’Associazione nazionale costruttori edili in 130 mila posti di
lavoro in meno e da Confindustria in 250 mila, compreso
l’indotto.
È l’allarme lanciato questa mattina nel corso di un convegno
organizzato a Fieramilano da Assimpredil Ance nell’ambito del
salone Made Expo. “Il rapido peggioramento della crisi
economica e finanziaria - commenta il presidente di
Assimpredil Ance Claudio De Albertis - delinea oggi un
quadro più preoccupante rispetto agli ultimi mesi dello scorso
anno”. Numerosi i problemi elencati, dalle banche che
“hanno chiuso gran parte dei rubinetti nei confronti del
settore” alla fiscalità “che penalizza pesantemente
l’investimento immobiliare” fino al valore fondiario delle
aree, “lievitato talmente che ormai è di gran lunga superiore
ai costi di costruzione anche in aree periferiche”.
“L’edilizia - prosegue De Albertis - da sempre
rappresenta uno strumento di risposta strategico e tempestivo alla
crisi economica e occupazionale”. In Italia, invece, “ci
sono segnali preoccupanti di minori risorse destinate alle
infrastrutture, ma dato ancor più drammatico sono i tempi necessari
per realizzare le opere”.
Fonte: Demaniore
© Riproduzione riservata