Continua il dibattito in merito al taglio degli incentivi per i
progettisti della pubblica amministrazione previsto dal comma
4-sexies dell’articolo 18 del decreto legge 29 novembre 2008, n.
185 convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, nel quale
l’incentivo è stato abbassato, crediamo definitivamente, allo
0,50%.
Dopo il parere dell’
UNITEL, che ha definito la
riduzione dei compensi come una
"mortificazione del ruolo
tecnico nella pubblica amministrazione", è arrivata la
lettera del Presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli
Comuni d’Italia (ANPCI),
Franca Biglio, mediante la
quale ha richiesto di eliminare questa norme che di fatto
penalizzerebbe non solo i tecnici ma anche le pubbliche
amministrazioni stesse con aumenti di costo esorbitanti.
Con la lettera, il Presidente
Franca Biglio ha ammesso che
”Tale norma porterà alla conseguenza di un radicale
disincentivo alla progettazione da parte dei tecnici interni,
specie presso le amministrazioni ove i ruoli e le funzioni
risultano molteplici e le carenze di organico sono sempre più
evidenti.”
“
La conseguenza - ha continuato il Presidente dell’ANPCI -
è che sarà, in tal modo, ampiamente giustificabile il ricorso
all'affidamento della progettazione a professionisti esterni, con
notevolissimi incrementi del costo delle opere e allungamento dei
tempi di realizzazione ( basti pensare ai tempi occorrenti per le
gare di affidamento degli incarichi ).”
Non si placano, dunque, le reazioni al decreto taglia incentivi,
ciò che è certo è che la norma ha creato due scuole di pensiero
mettendo l’uno contro l’altro i tecnici delle p.a. e i
professionisti esterni, creando un forte clima conflittuale. In tal
senso, sintomatici sono i commenti lasciati dai nostri lettori (per
leggere i commenti
clicca qui).
Come ammesso dal
Presidente Biglio:
”Non si capisce poi
il motivo, se non quello dovuto a mere esigenze di fare cassa o di
favorire le categorie professionali dei progettisti, di tassare i
Comuni che provvedono alle progettazioni delle proprie opere con il
personale interno, con l'1,5% del costo dei lavori. Inoltre la
destinazione dell’economia dell’1,5% al fondo di produttività per
il personale, così come disposto dall’art. 1, comma 32, del D.L.
30.12.2008, n. 207 è certamente illegittimo e contrario ai principi
di contabilità pubblica (non può un’economia di spesa in conto
capitale essere destinata al finanziamento della spesa
corrente).”
In definitiva, con questa lettera, indirizzata al Presidente del
Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno e al Ministro
dell’Economia e Finanze, la
Biglio, per il buon
andamento delle Amministrazioni dei Piccoli Comuni, ha chiesto di
valutare la possibilità di eliminare tale norma penalizzante non
solo per i dipendenti comunali, ma anche per i Comuni stessi.
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