LE ENERGIE RINNOVABILI MADE IN ITALY PUNTANO ALL’ESTERO

11/03/2009

Le energie rinnovabili made in Italy puntano ai mercati internazionali, grazie al supporto del Ministero dello Sviluppo Economico. È stato firmato oggi dal sottosegretario con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso e dal presidente di APER (l’associazione delle imprese italiane per le energie rinnovabili) Roberto Longo un accordo di settore della validità di due anni e che vedrà il co-finanziamento fino al 50%, da parte del Ministero anche attraverso l’Ice, delle iniziative di internazionalizzazione promosse per le aziende italiane. Un accordo che mira, tra l’altro a promuovere attività di formazione e informazione verso le imprese italiane e gli operatori esteri, prevedendo anche la divulgazione di studi specifici riguardanti la struttura e le caratteristiche del mercato dell’energia nei paesi che verranno selezionati; azioni a più stretta valenza di promozione commerciale, quali gli incoming di operatori stranieri in occasione di fiere italiane del settore.

“Con il ministro Scajola – ha spiegato Ursosiamo impegnati a valorizzare al massimo le fonti rinnovabili. L’impegno del governo si è concentrato principalmente su tre linee di intervento: adeguamento delle normative, semplificazione, innovazione. E, da oggi, possiamo aggiungere anche il capitolo fondamentale dell’internazionalizzazione”. Il sottosegretario ricorda che attualmente il rapporto tra produzione da fonti rinnovabili e produzione totale di energia “è in Italia al 15,7% e che il governo si è posto l’obiettivo di innalzare progressivamente sino al 25%: un obiettivo ambizioso ma realistico”.

“Come associazione raggruppiamo 400 imprese del settore – dichiara Roberto Longo Presidente di APER - e puntiamo su una crescita stabile del settore che rappresentiamo, sia come produttori di energia, sia come filiera industriale del settore delle rinnovabili. Questa stabilità si fonda anche sull’esportazione di modelli imprenditoriali e di tecnologie e vede quindi nell’internazionalizzazione della categoria - promossa attraverso questo accordo – un’importante chiave di sviluppo e una reale opportunità economica ed occupazionale per il nostro paese. Esprimiamo quindi grande soddisfazione per il risultato raggiunto, testimonianza dell’attivo proporsi dell’Associazione come punto di riferimento nel rapporto tra le imprese di settore e le Istituzioni.”

Infine Urso ha ricordato che “il Piano interregionale sulle energie rinnovabili mette a disposizione risorse per oltre 2 miliardi di euro fino al 2015, destinate alle regioni del Mezzogiorno, particolarmente ricche di fonti primarie rinnovabili. Nell’erogazione di queste risorse applicheremo criteri rigorosi, in grado di selezionare i progetti con le migliori prospettive di sviluppo. Dobbiamo puntare su livelli di eccellenza, su iniziative che siano sostenibili sul piano finanziario, compatibili con l’ambiente e tecnologicamente all’avanguardia. Solo così potremo recuperare i ritardi accumulati nel passato, sostenere le fonti rinnovabili e contribuire in modo concreto al riequilibrio del nostro mix energetico, con vantaggi significativi per le imprese, le famiglie e la competitività dell’intero Paese”.

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