La Confedilizia ha presentato lo scorso 5 marzo i risultati
di "Un anno di quotazioni del Borsino immobiliare Confedilizia",
raccolti in una apposita pubblicazione.
Il Borsino immobiliare Confedilizia rileva, ogni semestre, i valori
di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo di 104
province (47 città del Nord, 25 del Centro e 32 del Sud). La quarta
edizione della pubblicazione riporta i dati che emergono dalla
media della rilevazione dei due semestri del 2008. I valori minimi
sono riferiti ad immobili da ristrutturare completamente. I valori
massimi sono riferiti ad immobili nuovi o ristrutturati.
Fra i valori massimi di compravendita registrati si segnalano per
le zone centrali Venezia (con una media di 9.500 euro al
metro quadro), Roma (7.800 euro mq) e Milano (7.500
euro mq); per le zone semi centrali, Venezia (6.200 euro
mq), Milano (5.000 euro mq) e Roma (4.600 euro mq);
per le zone periferiche, Venezia (3.800 euro mq),
Roma (3.600 euro mq) e Milano (3.200 euro mq).
Con riferimento alle aree geografiche, i valori massimi medi si
registrano al Nord (3.261 euro al metro quadro); seguono il
Centro (3.120 euro mq) e il Sud con le isole (2.184
euro mq). Per i valori minimi è il Centro a registrare il prezzo
medio più alto (961 euro mq), seguito dal Nord (868 euro mq) e dal
Sud ed isole (651 euro mq).
Le previsioni del Borsino immobiliare della Confedilizia - che
redige i propri dati in base alle informazioni che vengono raccolte
attraverso le rilevazioni di oltre 200 sedi territoriali - sono per
un consolidamento (con rialzi in alcune zone) del numero delle
transazioni, dopo la discesa registratasi nel 2008 (e prevista
dallo stesso Borsino più di un anno fa), in particolare a causa di
un fenomeno che ha cominciato a verificarsi negli ultimi mesi del
2008 e che si sta consolidando nei primi mesi del 2009: quello dei
disinvestimenti da attività finanziarie – dovuti alla crisi del
settore – con “dirottamento” della relativa liquidità negli
immobili. I prezzi, come nel 2008, dovrebbero in linea generale
rimanere stabili al netto dell’inflazione.
Sempre con riferimento alle compravendite, vi è una particolarità
che si è registrata nella seconda metà del 2008 e che è facile
prevedere si confermi nel 2009: quella della difficoltà a vendere
le unità immobiliari di categoria catastale A1. Ciò, per via del
fatto che per questi immobili (oltre che per quelli di categoria A8
e A9) non trova applicazione, in caso di loro utilizzo quali
abitazioni principali, l’esclusione dall’Ici decisa dal Governo con
la manovra della scorsa estate.
Con riferimento alle locazioni, la Confedilizia sottolinea come
siano state confermate le proprie previsioni di un anno fa circa un
significativo aumento – nel corso del 2008 – del numero dei
contratti, risultato di vari fattori, fra cui l’aumento dei tassi
dei mutui. Per il 2009, il Borsino immobiliare Confedilizia prevede
un consolidamento di tale ritorno di interesse per l’affitto,
soprattutto a causa delle perduranti difficoltà di accesso al
credito da parte delle famiglie. Quanto ai canoni, gli stessi non
dovrebbero subire particolari rialzi se non quelli in linea con
l’attuale livello di inflazione.
Fonte: www.confedilizia.it
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