IL RUOLO DELLE NORME, DELLE LEGGI E DEI COMPORTAMENTI

06/04/2009

Le crescenti e drammatiche emergenze riguardanti la sicurezza domestica hanno indotto U&C a modificare la programmazione annua delle uscite della rivista per dedicare al tema della sicurezza degli impianti di casa -sia alimentati a gas che elettrici - ma anche degli impianti centralizzati, il dossier del primo numero del 2009 (divenuto doppio: gennaio/febbraio). Con questo dossier abbiamo cercato di raccogliere le opinioni del più ampio spettro possibile di rappresentanti delle parti interessate, uscendo dal nostro tradizionale ambito tecnico per confrontare le opinioni del sistema socio-economico.

Abbiamo contattato i rappresentanti delle seguenti categorie: consumatori, proprietari di immobili, amministratori immobiliari, progettisti, installatori, produttori di apparecchi, fornitori di gas/energia, controllori e istituzioni pubbliche. Come si vede dagli articoli che compongono il dossier, purtroppo alcune importanti voci, che si fanno solitamente sentire sui mezzi di comunicazione quando accadono gli incidenti o che svolgono un significativo ruolo di prevenzione e gestione delle emergenze, non hanno fornito il contributo di opinione richiesto perdendo così un'occasione per confrontarsi sull'argomento in un ambito costruttivo e non scandalistico.

Abbiamo comunque cercato di rispondere -con l'aiuto di testimoni di grande valore, che ringraziamo per averci dedicato la loro attenzione ad alcune domande per fare un po' di chiarezza sulla situazione e identificare delle azioni da intraprendere:
  • quale è la reale situazione della sicurezza degli impianti (domestici e centralizzati)?
  • quali i motivi e le responsabilità che hanno portato a questa situazione?
  • quali azioni sono necessarie?
I problemi e le motivazioni individuati con il più ampio consenso di chi ha partecipato all'indagine riguardano la scarsa sensibilità del consumatore alla manutenzione degli impianti, il ricorso -ancora troppo diffuso- al "fai da te", la presenza sul mercato di operatori non sufficientemente qualificati e/o non aggiornati, un indiscusso problema economico nel garantire la manutenzione, la messa a norma e l'eventuale sostituzione degli impianti/apparecchi pericolosi. Il tutto fortemente condizionato da carenze legislative (il passaggio dalla legge 46/1990 al decreto ministeriale 37/2008 non è affatto stato "indolore") che non hanno sanato l'annoso -e fondamentale- problema dei controlli. Tra le azioni ritenute più adatte a ridurre il problema (non c'è l'illusione di poterlo eliminare!) vi è un crescendo di proposte che parte dall'aggiornamento professionale continuo e dalla qualificazione degli operatori, si rivolge poi al consumatore/utilizzatore con analoghe azioni di informazione e sensibilizzazione alla sicurezza (anche per combattere quel "fatalismo ottimistico" che porta a considerare sicuro qualsiasi apparecchio che "funziona"…), coinvolge quindi le istituzioni con auspicate azioni di incentivo economico alla sostituzione degli apparecchi ma anche con azioni forti nei confronti di chi potrebbe causare volontariamente incidenti da gas (misure anti-manomissione e in casi estremi la conversione forzata degli impianti verso l'alimentazione elettrica).

La discussione non è chiusa: questo è un primo punto che vorremmo potesse arricchirsi con il parere di chi vorrà leggere il dossier e farci avere le proprie opinioni in merito.

Buona lettura.

A cura di Alberto Monteverdi - Responsabile Comunicazione e Formazione UNI

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