In Europa è in pieno svolgimento il processo di armonizzazione
delle normative nazionali che porteranno all'applicazione di misure
antisismiche comuni con l'entrata in vigore di una normativa
europea chiamata “Eurocodici”, ed in particolare l'Eurocodice n.8
specifico alla progettazione antisismica, prevista nel 2010.
Al momento l'Europa dispone di una direttiva comune sui materiali
di costruzione (89/106 Cee) e di una direttiva sugli appalti
pubblici (2004/18/Ec), ma non dispone ancora di standard comuni per
la progettazione e la costruzione di abitazioni, in particolare
nello zone sismiche. Su questo fronte la situazione è in piena
evoluzione come ha spiegato all'ANSA Vito Renda responsabile del
Laboratorio europeo di ricerca dell'Ispra dove si verifica su scala
reale l'efficacia delle nuove tecnologie antisismiche.
EUROCODICI
Il completamento della normativa “Eurocodici” è in fase molto
avanzata e diventerà lo standard di progettazione europeo e quindi
la norma di riferimento da applicare nei vari stati membri. A
livello mondiale, per quanto riguarda la tecnologia antisismica,
l'Europa non è fanalino di coda - precisa Renda -, ma allo stesso
livello dei Paesi più avanzati. La California e il Giappone sono
invece più all'avanguardia sulla stesura e soprattutto
sull'utilizzo delle normative, che facilitano il ricorso alle
tecnologie antisismiche.
EUROCODICE 8
Raggruppa le disposizioni per realizzare strutture capaci di
resistere ai terremoti. Il territorio europeo viene diviso in zone
di diverso rischio sismico e per ogni zona vengono indicate le
procedure di progettazione da seguire. In particolare l'Eurocodice
8 copre la progettazione di due tipi di strutture. Le prime di tipo
antisismico realizzate fin dall'inizio in modo specifico: ad
esempio introducendo un'adeguata quantità di ferro che dà duttilità
alla struttura in cemento armato. Nel secondo caso si tratta di
strutture rese antisismiche con l'aiuto di dispositivi specifici.
Tra questi, “isolatori” (cilindri di lamine alternate di ferro e di
gomma) applicati alla base della costruzione, o “dissipatori di
energia” (dei dispositivi di tipo idraulico che assorbono un certo
quantitativo di energia sprigionata dal terremoto proteggendo la
parte portante dell'edificio).Gli Eurocodici sono ritenuti
strumenti chiave per l'applicazione delle due direttive esistenti:
già nel 2003, la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri una
raccomandazione che auspica uno sforzo congiunto tra istituzioni
europee, nazionali e costruttori edili per la loro
applicazione.
Fonte: www.demaniore.it
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