Nelle gare d'appalto è illegittimo prevedere come requisito di
partecipazione il possesso di una sede operativa nel comune della
stazione appaltante; è legittimo richiederlo in caso di
aggiudicazione.
Con questa sintesi si è espresso il Tribunale Amministrativo
Regionale per l'Emilia Romagna Sez. I che, con la sentenza n. 93
dello scorso 30 gennaio, si è espresso in merito ad un confronto
concorrenziale per l'affidamento in economia di un appalto per il
quale la stazione appaltante aveva previsto come requisito di
ammissione in gara il possesso di una sede operativa nel proprio
territorio comunale e conseguentemente aveva escluso la ricorrente
in fase di presentazione dell'offerta, in quanto non provvista
della sede operativa stessa.
In particolare, la ricorrente ha impugnato il bando, il verbale di
gara, la conseguente determinazione del Dirigente comunale ed il
disciplinare nella parte in cui prevede quale requisito di
ammissione la sede operativa nel territorio comunale della stazione
appaltante, deducendo la violazione degli artt. 42 e 73 del Codice
dei contratti (DLgs 163/2006), eccesso di potere, discriminazione e
violazione dei principi di libera concorrenza comunitari.
Accogliendo il ricorso, i giudici di Palazzo Spada, con un
ordinanza, ha disposto la riammissione con riserva della
ricorrente, l'esame dell'offerta e, conseguentemente, la
riformulazione della graduatoria che ha visto come nuova
aggiudicatrice l'attuale ricorrente, la quale aveva presentato
l'offerta più bassa.
In definitiva, il Consiglio di Stato ha ammesso l'illegittimità
della clausola prevista dal bando in quanto introduce una
restrizione della libera concorrenza, ma solo in quanto tale
clausola era stata prevista all'atto di presentazione dell'offerta;
la clausola contenuta nel bando deve ritenersi, invece, legittima
se si ritiene che all'atto della presentazione dell'offerta il
concorrente non operante nel territorio della stazione appaltante
possa limitarsi a dichiarare l'intenzione di aprire una sede
operativa in caso di aggiudicazione. Dovrà essere la stazione
appaltante richiedere l'apertura della sede all'impresa
provvisoriamente aggiudicataria del bando.
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