L’analisi del mercato del project financing in Italia negli ultimi
6 anni conferma il ruolo di primo piano dei capitali privati nella
realizzazione di opere pubbliche.
Dal 2003 al 2008 sono state bandite 1.950 gare in project financing
per un importo complessivo di 26.694 milioni di euro, di cui 1.033
opere, per un importo di 17.581 milioni, già aggiudicate.
Del complesso delle gare bandite 16.489 milioni riguardano
interventi ad iniziativa privata e 10.205 milioni interventi ad
iniziativa pubblica.
Il ricorso ai capitali privati dal 2003 al 2008, con la sola
eccezione del 2004, ha consolidato la propria incidenza sul
complesso dei bandi per opere pubbliche raggiungendo nel 2008 il
18,8% del totale dei bandi pubblicati.
Sebbene sul 2008 pesino in modo determinante due gare di importo
molto elevato (l’autostrada Cispadana per un importo di 1.095
milioni e la Tangenziale Est Esterna di Milano per 1.579 milioni),
al netto di tali iniziative l’incidenza è pari a circa l’11%.
L’analisi per classi d’importo evidenzia come il project financing
costituisca una fetta importante dei lavori tra i 6 e i 50 milioni
di euro, che rappresenta la dimensione media degli interventi
realizzati in finanza di progetto. Tale quota è pari, nel 2008, al
20%, in linea con l’anno precedente.
La forte incidenza del project financing per grandi lavori dimostra
come il ricorso a capitali privati sia diventato negli ultimi anni
lo strumento prevalente per finanziare la realizzazione delle
grandi opere.
In merito alle categorie di opere bandite in finanza di progetto si
segnala la prevalenza di interventi per la realizzazione di
cimiteri, centri sportivi e impianti vari, come impianti di
illuminazione, centrali di cogenerazione e sistemi per il risparmio
energetico.
Infine, per quanto riguarda gli enti appaltanti continuano a
rivestire un ruolo predominante gli enti locali, sia per numero di
gare pubblicate (90%) che per valore (53%).
L’analisi dei bandi di gara ha consentito di dare una prima
valutazione delle novità normative previste nel Terzo Decreto
Correttivo che ha introdotto importanti cambiamenti alla procedura
per l’affidamento delle concessioni ad iniziativa privata.
Tra le possibilità introdotte dalla nuova normativa, si evidenzia
la gara unica, pubblicata sulla base dello studio di fattibilità
prodotto dall’amministrazione concedente, al termine della quale
avviene l’affidamento, e la procedura bifase che riproduce, invece,
la precedente procedura a doppia fase, garantendo il diritto di
prelazione all’idea progettuale inizialmente individuata.
Dalla sua entrata in vigore, il 17 ottobre 2008, al termine
dell’anno, sono state bandite 6 gare a fase unitaria (d.lgs
152/2008 art.153, co.1-14) per un importo di 23 milioni di euro e 5
per l’attribuzione del diritto di prelazione secondo la procedura
bifase (d.lgs 152/2008 art.153, co.15), per 239 milioni di
euro.
Da evidenziare, inoltre, la presenza di 12 avvisi indicativi
secondo la vecchia procedura anche dopo l’entrata in vigore del
Terzo Decreto Correttivo. Ciò dimostra la lentezza e le difficoltà
con cui le amministrazioni pubbliche stanno recependo la novità
normativa.
Escludendo tali avvisi, nell’ultimo trimestre del 2008, le
amministrazioni pubbliche che hanno intrapreso operazioni in
finanza di progetto sia di iniziativa pubblica che di iniziativa
privata, sono ricorse alle procedura unitaria per il 9,5% dei casi
mentre il 7,9% ha pubblicato bandi di gara per l’attribuzione del
diritto di prelazione secondo la procedura bifase.
Il forte peso delle gare ad iniziativa pubblica, scelte nell’ 82,5%
dei casi, dimostra come le Amministrazioni pubbliche abbiano
preferito le procedure già note, che non hanno subito
modifiche.
Appare opportuno intraprendere un’intensa attività di informazione
presso le amministrazioni pubbliche affinché recepiscano
velocemente le molteplici possibilità offerte dalla nuova
normativa.
Fonte: ANCE
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